PALERMO – “In diversi recenti interventi sulla collocazione della Democrazia Cristiana in vista delle prossime elezioni Europee abbiamo assistito al trionfo di un interessato moraleggiare”. Sono le parole di Totò Cuffaro, segretario nazionale della Democrazia Cristiana.
Le parole di Cuffaro
Il segretario della Democrazia cristiana attacca il “moraleggiatore”, che “si nutre di una tatticistica povertà politica, praticata all’insegna di ormai logori strumenti di dialettica, in cui la realtà dei fatti può anche essere maliziosamente narrata o addirittura ricostruita, pur di raggiungere i propri contingenti obiettivi di potere”.
“Al netto dei comprensibili riferimenti – aggiunge – alla mia vicenda giudiziaria (della quale ciascuno mostra, tuttavia, quale sia la propria effettiva considerazione dei principi predicati dall’articolo 27 della Costituzione), lo dimostra la surreale polemica su alcune espressioni attribuite ad una mia recente intervista, che basta leggere per scoprire inesistenti”.
La comunità politica
“Ciò che invece sembra esistere davvero – continua Cuffaro – è un disprezzo, assai poco democratico, verso il legittimo percorso di una comunità politica idealmente orientata, che in questi anni ha mobilitato la vivacità e l’impegno di tanti giovani e tante donne. Un disprezzo che appare mosso dall’evidente obiettivo di usare queste critiche per liquidare conti interni alle proprie formazioni politiche o ridefinirne assetti e leadership”.
Per il leader della Dc, “occorre ricordare che a tutto questo in democrazia pensano gli elettori, con il libero e responsabile esercizio del diritto di voto. E di questo la Democrazia Cristiana è pienamente consapevole e totalmente rispettosa. So cosa sono le difficoltà e la sofferenza, le ho vissute chiuso in una cella, mi hanno suscitato coraggio e speranza”.
“So che dobbiamo andare avanti e ho la consapevolezza di farlo insieme a tanti amici, nonché la serenità di poterli rassicurare che in questa competizione per le Europee ci saremo”, conclude Cuffaro.