“Quando ero io presidente della Regione siciliana il bilancio e la Finanziaria venivano approvati già a dicembre e non all’ultimo minuto come accade adesso…”. Nonostante le note vicende giudiziarie, l’ex governatore della Regione, Totò Cuffaro, torna, dopo un lungo silenzio, ad attaccare Lombardo e il governo regionale. E questa volta lo fa commentando la palude in cui l’intera assemblea rischia di sprofondare dietro i circa duemila emendamenti approdati in Aula. “Nei miei otto anni di presidenza – ha proseguito Cuffaro – il bilancio e la finanziaria sono sempre stati approvati prima di Natale, come di regola. Almeno una cosa mi va riconosciuta”. Ma Cuffaro precisa: i ritardi nono dipendono dalla vicenda giudiziaria che coinvolge il governatore Lombardo: “La notizia delle indagini e’ venuta fuori a fine marzo -ha detto- di solito il bilancio si dovrebbe approvare entro l’anno precedente e io l’ho sempre approvato addirittura prima del 20 dicembre. L’indagine credo che influisca veramente poco”.
Proprio sull’indagine, l’ex governatore aggiunge, in linea col garantismo di partito: “Dal punto di vista giudiziario sono solidale con Lombardo perché so cosa significa stare in queste condizioni, ma da un punto di vista politico credo che Lombardo farebbe bene a dimettersi avendo tradito la volontà degli elettori che lo hanno eletto, che era quella che lui governasse con una coalizione che lui ha smantellato”.
Secca la replica dalla maggioranza di palazzo dei Normanni. A rispondere a Cuffaro, infatti, direttamente il capogruppo del Pdl Sicilia, Giulia Adamo, che ha puntualizzato: “sveltezza nell’approvazione delle leggi di bilancio e finanziaria non è stato sinonimo di efficienza e bontà delle scelte. Se il Parlamento regionale è costretto a discutere solo adesso questi fondamentali documenti economici lo si deve alla difficoltà di far quadrare i conti che qualcuno ci ha lasciato. Quella di Cuffaro è una rivendicazione effimera. La differenza tra il passato è il presente semmai è da rintracciare nella filosofia che sta alla base della nostra legge finanziaria: non alimentare più le sacche di assistenzialismo clientelare che hanno rovinato la nostra regione, per sostenere, invece, gli investimenti nei settori strategici come l’agricoltura, il turismo, il lavoro e la scuola”.
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