PALERMO – “Forzese? Le sue parole sono inquietanti e sospette. Ma ho altro a cui pensare: tra pochi giorni daremo vita a un nuovo partito”. Totò Cardinale si dice sorpreso. Non si aspettava quell’attacco da parte del deputato regionale che ha puntato l’indice contro l’ex ministro, accusandolo nello specifico di aver “piazzato” un suo autista nel gabinetto dell’assessore Furnari e, più in generale, di rappresentare un “vecchio” modo di fare politica contro il quale battersi.
Fuoco amico, direbbe qualcuno. Visto che Forzese è tutt’ora nel gruppo parlamentare dei Drs, la sua “creatura”, onorevole Cardinale. Che succede?
“A dire il vero, quelle parole hanno sorpreso anche me. Non mi sarei mai aspettato un attacco del genere, visti anche i comportamenti di Forzese nei giorni scorsi”.
A cosa si riferisce?
“Fino al giorno prima, alla sera precedente quelle dichiarazioni, alla presenza di altre persone, Forzese non ha fatto altro che tessere le mie lodi. In maniera fin troppo ‘dolce’”.
E il giorno dopo…
“…il giorno dopo leggo quelle accuse. Persino un’ipotesi di dossieraggio nei miei confronti. Davvero non me lo spiego”.
A dire il vero, non è la prima volta che Forzese manifesta segnali di “insofferenza”. In passato, ad esempio, in occasione della mancata definizione dell’ingresso in giunta di Antonio Fiumefreddo. Crede che questo fatto possa essere legato alle frasi contro di lei?
“Questo non lo so. Certamente credo che Forzese non sia solo. Non ho elementi per credere che sia sostenuto da questo o da quell’altro. E’ eviddente, però, la voglia di destabilizzare un movimento che finora si è comportato in maniera lineare e positiva. Le ripeto che trovo quelle frasi inquietanti e sorprendenti”.
Al di là della sua sorpresa, però, Forzese ha lanciato accuse precise a lei e ad altri Drs. Si parla di un suo autista nell’ufficio di gabinetto del neo assessore Furnari…
“Questa è bella. Io ho sempre guidato da solo la mia macchina. Mi piace farlo e non ho autisti personali. Non capisco a chi si riferisca Forzese”.
Che ha parlato anche della decisione di nominare il padre di Edy Tamajo in quell’ufficio…
“Su questo posso dirle che Tamajo è un dirigente dello Stato, che va lì a costo zero. Anzi, ci rimette persino qualche euro. Ed è un gran lavoratore. E quella nomina non viola alcuna norma”.
Ma non le sembra quantomeno inopportuna?
“Io posso dirle che non amo contestare le decisioni prese nel rispetto della legge. Sul resto, dovrebbe chiedere al diretto interessato. Ma la persona in causa è al di sopra di ogni sospetto. E credo che potrebbe finire per stancarsi di ricevere queste accuse”.
Nell’occhio del ciclone, però, è finito anche l’assessore Furnari. Ora, secondo lei, è mai possibile che non sapesse che quel Tamajo fosse il padre del deputato?
“Io partirei da un fatto. Forzese attacca me. Ma la Furnari non è mica un assessore scelto dal sottoscritto. È stato indicato da Rosario Crocetta. Detto ciò, stiamo parlando di una persona di rara intelligenza e onestà. Non meritava quelle accuse”.
Ma al di là dei fatti specifici, Forzese ha detto, riporto testualmente: “I Drs non possono continuare ad avere come guida politica Cardinale perché questo vorrà dire votarsi a rappresentare una parte tanto impresentabile come quella che dice di voler combattere”…
“Le posso solo dire che la gravità di queste e delle altre frasi riceverà la giusta risposta in sede penale e civile. Forzese dovrà risarcirmi per il danno arrecato alla mia immagine. Nonostante io pensi che non sia lui l’unico responsabile di queste parole”.
Insiste su questo punto. Che vuole dire?
“Credo che Forzese non abbia scritto, ma solo sottoscritto quella nota. Ideata da qualcun altro. Il deputato, insomma, è stato ‘eterodiretto’”.
Perché nutre questo sospetto?
“Mi limito a mettere insieme alcuni fatti. Questo attacco arriva come un fulmine a ciel sereno, guarda caso, poche ore dopo la conferma che il tentativo di commissariamento della Regione, fondato sulle difficoltà economiche del governo, era fallito. Il Ministero infatti ha confermato che i conti sono in ordine. E questa strada non può più essere percorsa da chi puntava appunto al rovesciamento del voto popolare”.
Non la seguo…
“Le spiego. Fallito il tentativo di destabilizzare Crocetta attraverso la storia del default, forse qualcuno vuole riprovarci attraverso la politica. Temo che tra le ‘buone notizie’ sui conti della Regione e la frasi di Forzese ci possa essere una correlazione. Forse si vuole creare qualche problema a un alleato, sollevare un caos, contribuire all’instabilità e per arrivare, alla fine, a una mozione di sfiducia a Crocetta”.
Un quadro fosco. Quasi un ‘golpe’, per usare le parole del governatore. Eppure, i Drs e lo stesso Forzese sono apparsi, finora, tra i più fedeli sostenitori di Crocetta.
“Intanto, credo che con quelle frasi Forzese si sia messo fuori dal movimento. Del resto, da qualche mese lamenta il fatto di ricoprire un ruolo troppo marginale. Forse ha cercato di lanciare un’Opa sui Drs. Si è, insomma, autoproclamato presidente di un movimento che non è suo. E che, tra l’altro, presto non esisterà più”.
I Drs non esisteranno più? Che significa?
“Vuol dire che si cambia. Il prossimo 28 giugno presenteremo la nostra nuova forza politica. Si chiamerà ‘Patto dei democratici per le riforme’ (Pdr). E coinvolgerà giovani, professionisti, deputati e non deputati, intellettuali moderati. In quell’occasione, insomma, io consegnerò i frutti del lavoro svolto in questi mesi. Un lavoro portato avanti nell’interesse del Partito democratico, che, attraverso il segretario nazionale Bersani, mi chiese di allargare la base ai moderati che non votavano Pd. A quel punto, potrò tornare a dedicarmi alla mia famiglia, alla campagna che amo. Mi allontanerò anche dalla tanta ingratitudine che ho dovuto constatare in queste ore”.
Si ritira? Così dà ragione a Forzese, che la considera, per usare un gergo in voga, un politico “da rottamare”.
“Guardi, sia chiara una cosa: io sono fiero della mia storia personale e politica. Non credo di essere un dinosauro. E credo di avere fatto qualcosa in tanti anni. Il Pdr è solo l’ultimo segno concreto del mio impegno e della mia passione politica”.
Proviamo a indovinare: Forzese non farà parte di questo partito.
“Ne abbiamo parlato fin troppo. Le rispondo con una citazione: ‘De minimis non curat praetor’ (il pretore non si occupa di cosa di scarsa importanza, ndr). A Forzese, insomma, posso solo augurare buon viaggio”.