"Voli per Russia e Cina |Così cambierò Punta Raisi" - Live Sicilia

“Voli per Russia e Cina |Così cambierò Punta Raisi”

Il presidente della Gesap a tutto campo: "Presto nuove rotte internazionali, quest'anno arriveremo a 5 milioni di passeggeri. Gli appalti? I ritardi sono dovuti problemi formali. Le consulenze? Mai più pagare esterni per servizi che possiamo gestire direttamente". E sui "salari d'oro" annuncia...

L'intervista a Fabio Giambrone
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6 min di lettura

PALERMO – Annuncia nuove rotte per Bucarest, San Pietroburgo, Mosca, Tel Aviv, Malta e Zurigo. Progetta accordi con la Cina e gli arabi per far volare in Sicilia turisti con gli occhi a mandorla o col turbante. Ma soprattutto, nel suo piano per il 2014, il presidente della Gesap Fabio Giambrone fissa un obiettivo ambizioso per Punta Raisi: “Supereremo i cinque milioni di passeggeri”. Non numeri da niente: oltre il 15 per cento in più rispetto all’anno scorso. “L’obiettivo è ragionevole – assicura – perché in poche settimane abbiamo già ottenuto tre nuove basi aeree. RyanAir, Vueling, AirOne l’hanno stabilita qui”.

Aspetti, altrimenti ci perdiamo. Cosa significa “base aerea”?

“Significa che gli aerei di quelle tre compagnie vengono parcheggiati a Punta Raisi durante la notte, e quindi i ritardi si azzerano. Sono tre nuove basi che si aggiungono a quelle delle grandi compagnie come Alitalia. In più Volotea ha aumentato le rotte del 50%. Stiamo marcando un cambiamento di passo importante rispetto al passato”.

Ok, gli aerei “dormono” qui. Ma per far aumentare i passeggeri servono più destinazioni.

“E noi ci stiamo lavorando”.

Ad esempio?

“Ad esempio nei prossimi giorni SwissAir annuncerà una nuova tratta: tre voli alla settimana per Zurigo. E ora stiamo avviando un nuovo collegamento con Bucarest. In estate partiranno Mosca e San Pietroburgo, poi Malta, Tel Aviv… insomma, rinnoveremo profondamente le rotte. Dobbiamo dare una dimensione internazionale all’aeroporto, anche perché siamo stati inseriti fra i primi 10 scali in Italia. È una responsabilità, per noi. E quindi ci stiamo attrezzando per accordi ancora più importanti”.

Beh, non penserà che io mi accontenti di un vago “accordi più importanti”.

“Abbiamo incontrato alcune delegazioni arabe e cinesi. Vogliamo creare collegamenti diretti sia con il Paese saudita che con la Repubblica popolare. Però questo ci impone di assumere prima un profilo adeguato. L’aeroporto deve rinnovarsi, insomma”.

E arrivamo al nodo cruciale. Gli appalti finiti nel mirino della Dia e dell’Antimafia. Partiamo dall’abc: a che punto siamo?

“Guardi, io spesso faccio giri da turista all’aeroporto, per controllare la situazione con gli occhi di chi viaggia. Abbiamo impresso una forte accelerazione ai lavori”.

Con quali risultati?

“Il mese scorso abbiamo aperto il curb partenze, poi…”.

Un attimo. Traduciamo “curb partenze”.

“Quando si arriva con l’auto nella zona partenze dell’aeroporto, adesso, ci sono due corsie. Ci si può accostare e fare scendere i passeggeri senza lasciare in coda chi deve andare ai parcheggi”.

L’avevo bloccata su un “poi”.

“Abbiamo piantato molto verde, per non dare l’impressione di un blocco di cemento. Abbiamo attivato il wi-fi gratis illimitato, mentre in tutti gli altri aeroporti è a tempo. E a luglio rilanceremo, aprendo il nuovo curb arrivi, con una doppia carreggiata come per le partenze e una corsia riservata ai tassisti. Ma questo è solo l’antipasto: entro la fine dell’anno rivoluzioneremo l’area arrivi rendendola più grande”.

Mi permetta la franchezza: in effetti al momento è squallida.

“Non lo sarà più. La renderemo molto più grande, tutta in acciaio e vetro. Sarà un fiore all’occhiello”.

E poi c’è il centro direzionale.

“L’appalto finito al centro delle indagini”.

Sì, un istante, ora ci arriviamo alle indagini. È l’appalto più importante: a che punto siete?

“Si offende se le dico che si sbaglia quando dice che è il più importante?”.

No, se me lo motiva. Io le do un argomento: è quello che costa di più, a occhio e croce.

“Costa oltre 12 milioni”.

Ecco.

“Io, però, le dico che i lavori più importanti sono quelli nello scalo. Quella palazzina serve solo a noi, e per carità: è importante centralizzare gli uffici, ma noi veniamo giudicati dai passeggeri. Anche perché, questo me lo faccia dire, i lavori nello scalo sono stati fatti interamente con fondi Gesap”.

Va bene. Torniamo al merito: i lavori procedono secondo la tabella di marcia?

“Ogni settimana vado in cantiere. Non per controllare: per far capire che ci sta molto a cuore che questi lavori non subiscano ritardi. Da queste date non ci muoviamo: bisogna finire entro dicembre”.

Come qualche giorno fa ha detto anche il presidente della commissione Antimafia Nello Musumeci. A cosa sono dovuti i ritardi? C’è il rischio di infiltrazioni?

“L’appalto è della Cosedil, l’azienda di Andrea Vecchio. I ritardi sono dovuti a problemi formali, perché c’è stato un fallimento e un subentro nelle opere”.

Posso scrivere che secondo il presidente della Gesap in passato non ci sono state anomalie nella gestione dell’appalto?

“Non mi sento di fare dichiarazioni sulla gestione precedente. In quel periodo non ero presente e c’è un’indagine in corso. È mio dovere rispettarla. Posso dirle cosa faccio da quando ci sono io”.

Me lo dica.

“Da quando sono presidente faccio di tutto per fare rispettare le scadenze. E sono stato io stesso a chiedere il sopralluogo dell’Antimafia. Ho detto ai parlamentari che secondo me sarebbe stato un segnale forte la presenza diretta a Punta Raisi. Il presidente Musumeci e i deputati che sono venuti qui hanno espresso apprezzamento per lo stato dei lavori”.

Va bene. Prima di passare all’altro àmbito spinoso, la gestione della società, posso farle un’osservazione da passeggero?

“Prego”.

Rispetto agli altri aeroporti dello stesso livello gli spazi per i negozi lasciano a desiderare.

“Ha ragione, da passeggero sono d’accordo. Non ci sono spazi nuovi, al momento, ma la nuova hall arrivi ci permetterà di estendere le aree dedicate ai negozi. Certamente è qualcosa che dobbiamo migliorare, ma negli ultimi tempi sono state avviate molte attività di prestigio”.

Ok. Parliamo del bilancio della Gesap. Come stanno i conti?

“La società è in perdita da anni. Una perdita dovuta anche a fattori strutturali come la vicenda WindJet. Noi l’abbiamo riportata in pareggio”.

Va bene, ma i fattori strutturali non bastano. Come fa un aeroporto ad andare in perdita?

“Se calano i passeggeri, automaticamente si va in perdita. Adesso che stanno tornando ad aumentare…”.

La riformulo: sicuro che non ci siano stati sprechi negli anni precedenti?

“Le ripeto: sulla gestione precedente non farò alcun commento”.

Almeno, però, mi dica una cosa: qualche settimana fa si è parlato di consulenze d’oro. Se non vuol parlare dei suoi predecessori, mi dica cosa farà lei.

“La mia politica è molto semplice: valorizzeremo il personale interno, usandolo per gestire con le nostre forze la gran parte dei servizi. Abbiamo dipendenti molto qualificati”.

La gran parte dei servizi”?

“Beh, in questi giorni si è parlato molto della sicurezza. È chiaro che non tutti i servizi possono essere internalizzati: la sicurezza, ad esempio, deve rimanere in mano a specialisti”.

E allora cosa?

“Per esempio il centralino. Ma stiamo facendo un’analisi servizio per servizio. Anche perché una cosa è certa: all’aeroporto non ci saranno né licenziamenti né riduzioni di salario. Quindi è giusto valorizzare i nostri dipendenti”.

A proposito di salari: l’altra polemica degli ultimi giorni è stata quella sui cosiddetti “stipendi d’oro”. Matteo Renzi ha varato i tagli per i compensi dei grandi manager: in scala si può fare qualcosa del genere a Punta Raisi?

“Stiamo parlando di un grande aeroporto. Gli stipendi, nella media, sono questi”.

Quindi vanno bene?

“Io guadagno 1.900 euro al mese. Se vuole conoscere il parere personale di Fabio Giambrone, io penso che una riduzione degli stipendi sarebbe giusta. Il punto è quando lo puoi fare”.

In che senso?

“Se un dirigente ha un contratto bisogna rispettarlo fino alla scadenza”.

Altrimenti è legittimato a far causa.

“E si spende il doppio”.

Lo prendo per un impegno futuro.

“Io al Senato ero per il taglio degli stipendi dei parlamentari”.

Già, lei è stato senatore. Facile guadagnare 1.900 euro al mese, se si riceve il vitalizio.

“Io non ho ancora maturato il diritto al vitalizio. E se vuole sapere i fatti miei, sono pure part-time al Comune. Potevo persino candidarmi alle Europee. Invece ho fatto una scelta”.


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