Dagli alleati del Pd ‘sì’ a Orlando |Resta il problema del simbolo

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11 Gennaio 2017, 19:23

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PALERMO – Gli alleati sdoganano, più o meno, l’abbraccio tra il Pd e Leoluca Orlando. Ma ora la parola passa al Professore. Con cui la delegazione del Partito democratico dovrà ora incontrarsi per valutare se ci sono le condizioni per formare una coalizione di centrosinistra alle amministrative, coalizione che sostenga il sindaco uscente.

Ieri sera gli alleati a livello regionale del Pd hanno detto la loro. I socialisti hanno comunicato di essere già schierati con Orlando. “La nostra è una posizione chiara già presa da tempo – spiega il deputato regionale Giovanni Di Giacinto, che ha preso parte al vertice per il Psi con Carlo Vizzini – in favore di Orlando. Non possiamo fare la guerra a un uomo di centrosinistra come lui. Anche perché riteniamo che abbia fatto bene in questi cinque anni”. E fuori uno.

Verso Orlando naviga spedita anche Sicilia Futura di Totò Cardinale. Il movimento ieri era rappresentato da Edi Tamaio e Salvo Lo Giudice. Che parla della “volontà volontà condivisa di intraprendere un percorso comune. Non ci sono grandi alternative. E il progetto di Orlando è il più credibile”. Fuori due.

Poi ci sono i centristi, quelli usciti dall’Udc e il Nuovo centrodestra. Loro sono più prudenti. Non hanno ancora dato un via libera definitivo. Ma non si sono nemmeno messi di traverso. “C’è una proposta di allargare il campo il più possibile in un’area riformista e si cercherà una sintesi anche con Orlando. È un percorso non in discesa per nessuno”, osserva Piero Alongi, deputato regionale di Ncd, ieri alla riunione con il coordinatore regionale Francesco Cascio. “Ci vuole un approfondimento, di certo non c’è ancora un via libera”, sintetizza Alongi. Peraltro, domani gli alfaniani si riuniranno in direzione nazionale. E le elezioni di Palermo, che è la città più grande chiamata al voto in primavera, saranno uno dei temi di cui si parlerà. Addirittura, dai centristi ex Udc, rappresentati da Adriano Frinchi, segretario regionale Marianna Caronia, si è sentita anche una battuta sulla possibilità di guardare alla candidatura di Ferrandelli, idea che però non ha trovato seguaci.

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Sicilia futura e socialisti dal canto loro auspicano che l’abbraccio a Orlando possa essere collettivo. “Se va tutta la coalizione assieme ci fa piacere”, commenta Di Giacinto. E Lo Giudice: “La volontà è che la coalizione rimanga coesa. Occorre che il Pd si chiarisca con Orlando sul problema del simbolo”.

E questa è una delle possibili note dolenti. Orlando ha più volte detto di voler rappresentare una candidatura fuori dai partiti. E, come ha già fatto Fabrizio Ferrandelli, potrebbe porre veti all’uso dei simboli. Il segretario del Pd Carmelo Miceli sul tema è netto: “Le donne e gli uomini del Pd si candidano nella lista del partito. Chi è del Pd è fiero e orgoglioso di metterci la faccia candidandosi in una lista del partito con tanto di simbolo”.

Certo, se le amministrative si celebreranno insieme alle Politiche, Orlando avrà qualche buon motivo per non rifiutare il simbolo del Pd tra le liste che lo sostengono. L’effetto traino favorirebbe in quel caso il sindaco uscente. Il Pd intanto mette le mani avanti, prima di avviare la trattativa col Professore. Che gli alleati però li ha già per metà dalla sua parte. Una ragione in più per i dem per cercare l’accordo e non rischiare di ritrovarsi troppo soli.

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11 Gennaio 2017, 19:23

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