Dalla panchina alla rinascita | Maresca si riprende il Palermo

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04 Novembre 2014, 08:30

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PALERMO – Guarda un po’ chi si rivede. L’uomo che ha contribuito a cambiare faccia al Palermo dello scorso anno ha trovato la prima maglia da titolare della stagione e, come per magia, la squadra di Beppe Iachini ha ritrovato ordine e geometrie a centrocampo. Perché chi aveva iniziato a pensare ad un pensionamento precoce per Enzo Maresca dovrà giocoforza cambiare idea alla luce dello 0-2 di San Siro. Una vittoria senza discussioni, nata da un centrocampo perfetto in entrambe le fasi, in cui Maresca ha fatto da padrone come non accadeva dai “bei” vecchi tempi della serie B. La risposta giusta a chi chiedeva un regista in mezzo al campo, per poter finalmente vedere un Palermo capace di creare gioco.

Un metodista in più, ma anche una mediana avversaria piuttosto leggerina (Poli e Saponara incapaci di impensierire la manovra del Palermo per l’intera partita) hanno regalato ai tifosi rosanero una prestazione da sogno, come non la si vedeva da tempo immemore. È bastato mettere in campo Enzo Maresca. Un peccato che sia servita la squalifica di Rigoni per rivederlo in campo, anche se a discolpa di Iachini c’è da ricordare l’operazione all’appendice che ha tenuto l’ex Sampdoria fuori per un bel po’ di tempo, considerando anche i tempi per ritrovare i novanta minuti sulle gambe. Oggi però Maresca è di nuovo in piena forma e non vuole sentirsi una riserva.

Dopo la prestazione da urlo a San Siro, sarà difficile anche per Iachini tenerlo fuori. Perché se a Maresca gli si è sempre rimproverato uno scarso dinamismo, basta riavvolgere il nastro della partita col Milan e cercare un paio di chiusure da intenditore vero. Nessuno vuole far passare il numero 25 del Palermo in un redivivo Corini, ma se finalmente il Palermo ha saputo verticalizzare (e, soprattutto, ha saputo punire l’avversario con le verticalizzazioni) non può essere un semplice caso che sia successo con l’utilizzo di Maresca sin dal primo minuto.

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Il tiro di Lazaar che porta al calcio d’angolo dell’1-0, il gol di Dybala, le parate di Diego Lopez su Dybala e Vazquez nel primo tempo: tutte azioni nate da verticalizzazioni, mai fatte così tante in una singola partita e non solo da Maresca. Barreto e un Vazquez finalmente a suo agio nel comunicare con la mediana hanno beneficiato della presenza di un vero regista. Per non parlare di Bolzoni, che ha potuto scaricare tutta la sua energia nella corsa, senza doversi preoccupare di altro. Per usare un linguaggio “iachinesco”, finalmente tutte le pedine si sono trovate al loro posto.

Che sia Maresca l’uomo determinante per l’equilibrio del Palermo? Se sì, allora lo scopriamo troppo tardi. Non era un caso che il Palermo si fosse trasformato in schiacciasassi solo con l’acquisto del centrocampista dalla Sampdoria, potrebbe non essere un caso che lo stesso giocatore abbia riconsegnato alla serie A quel Palermo capace di imporsi in campi sulla carta impossibili come San Siro. Le lodi, strameritate, adesso attendono una conferma: se Iachini vorrà rilanciarlo contro l’Udinese, potremmo capire se il Palermo ha trovato la risposta a tutti i suoi dilemmi.

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04 Novembre 2014, 08:30

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