PALERMO – La Sicilia continua a guardare al modello Lombardia. La giunta ha approvato una nuova convenzione fra le due regioni. Le amministrazioni palermitane collaboreranno con quelle milanesi per definire un nuovo sistema che riformi il mondo della formazione e quello delle politiche attive del lavoro. Così il governo regionale conferma l’impegno che il presidente della Regione Nello Musumeci aveva assunto nel momento della stipula di un altro accordo: quello per la nuova gestione del 118 con la nascita dell’Areus.
La delibera di giunta segna segna anche il passo della collaborazione fra il governo regionale e il ministro del Lavoro Luigi Di Maio che si era detto disponibile ad aiutare la Sicilia nella soluzione delle questioni ex sportellisti ed ex formatori.
L’assessorato guidato da Roberto Lagalla, quello alla Formazione e all’Istruzione, è il cuore della convenzione come dimostra anche la presenza fra i consulenti dell’assessore di un uomo chiave: Giovanni Bocchieri, esperto di formazione e lavoro, siciliano attivo nell’amministrazione lombarda e, ispiratore della riforma della Formazione siciliana. A lui si deve, infatti, l’inserimento del catalogo del’offerta formativa e l’accesso ai corsi tramite la procedura a sportello.
La convenzione
L’oggetto dell’intesa fra Sicilia e Lombardia è quello di condividere buone prassi, informazioni e competenze sia nel settore dell’istruzione e della formazione che in quello del lavoro. La convenzione avrà una durata di due anni e non graverà sul bilancio della Regione. Saranno, infatti usate le risorse del Fondo sociale europeo.
Le amministrazioni dovranno confrontarsi per definire nuovi strumenti per l’accesso alla formazione continua dei lavoratori creando una formazione che sia sempre pronta ad aggiornarsi con le esigenze del mercato del lavoro. Inoltre, occorrerà studiare delle strategie per ridurre la dispersione scolastica collegando il mondo del lavoro con la scuola. e fra gli altri temi oggetto di confronti ci saranno l’alternanza scuola lavoro e l’apprendistato.
L’altra materia del’accordo sono poi le politiche sul lavoro. Lo schema fa apertamente riferimento al Jobs act al ruolo delle politiche attive nelle strategie occupazionali e alla Rete nazionali dei servizi per il lavoro, composta dai centri per l’impiego e i privati accreditati. Il governo conferma la propria volontà di riformare la governance e gli uffici dei centri per l’impiego. Nei piani c’è inoltre una revisione del sistema regionale di accreditamento degli operatori privati e la creazione di servizi sempre più precisi. Insomma, se la Regione ha delle colpe per l’alto tasso di disoccupazione che si registra nell’Isola questi alibi vanno eliminati copiando il sistema della “regione – questa la definizione di Musumeci, qualche mese dadell’impresa per eccellenza”.
Il caso politico
Per quanto l’accordo non parla di lavoratori, l’evoluzione della vicenda sembra confermare l’approccio lanciato dal presidente della Regione nemmeno un mese fa alla firma dell’intesa per la collaborazione sull’emergenza sanità: visto che la collaborazione con Roma e con il ministro competente Luigi Di Maio procede molto molto lentamente, Musumeci punta piuttosto a sviluppare quella con il governo lombardo.
I centri per l’impiego sono un cavallo di battaglia del ministro del Lavoro tanto che gli ex sportellisti e un gruppo di rappresentanti del mondo della formazione si erano rivolti all’esponente del governo per raccontare la loro situazione. Di Maio, nel corso di quell’incontro di luglio, si era detto pronto a collaborare con la Regione Siciliana, attivando “al più presto” un tavolo di confronto, per provare a risolvere la questione non solo degli ex sportellisti ma di tutto l’albo degli ex formatori siciliani. Di fronte a una tale apertura, ma in assenza poi di comunicazioni ulteriori, persino Musumeci aveva sollecitato a Luigi Di Maio la comunicazione di una data. Il carteggio fra i due sarebbe così finito in un nulla di fatto. In questi giorni arriva la soluzione di Palazzo d’Orleans, quella cioè di andare per la propria strada.
Il precedente accordo siculo-lombardo
L’avvio della collaborazione fra le due regioni è stata segnata con la firma dell’intesa per l’esportazione del modello lombardo di gestione dell’emergenza sanitaria. La Lombardia insomma si è impegnata a condividere le sue buone pratiche e in Sicilia dovrebbe nascere un nuovo ente di gestione delle ambulanze che si sostituisca alla Seus, il servizio dovrebbe essere innovato e implementato con un miglioramento del’elisoccorso. Infine grazie a questo accordo dovrebbe promuovere una stagione di formazione dei lavoratori della Seus.