Dall’Europa ai calci a Iachini | Le contraddizioni di Zamparini

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10 Novembre 2015, 15:01

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PALERMO – Beppe Iachini non è più l’allenatore del Palermo. Partendo da questa che è ormai una notizia di dominio pubblico fa più scalpore in realtà non il fatto che il tecnico marchigiano sia stato sollevato dal suo incarico, che ricopriva con tenacia e professionalità da ormai più di due anni, ma quali siamo le reali motivazione che hanno portato il presidente Zamparini a rimuovere l’allenatore che per più tempo è rimasto sotto la gestione del vulcanico patron friulano. Risuonano ancora come un macigno le parole dello stesso Zamparini di appena una settimana fa quando mise alle strette il suo tecnico costringendolo alla vittoria contro il Chievo “Se Iachini non batte il Chievo dovrò esoneralo perché altrimenti mi ammazzerebbero”. Risultato, Iachini vince seppur di misura con un gol di Gilardino contro i clivensi e tutto sembra rientrare. La verità però, com’è noto, è sempre lontana dall’ essere quella che in realtà ci si aspetta ed ecco che, dopo meno di 48 ore dalla gara del ‘Barbera’, Zamparini fa dietrofront e decide si chiudere anzitempo il capitolo Iachini a Palermo rinverdendo i fasti da ‘mangia-allenatori’ che i media tanto facilmente affibbiavano all’ex numero uno del Venezia.

Ma nel personalissimo storico di battute e dichiarazioni che il patron ha rilasciato, in questo breve scorcio di stagione, i tifosi rosanero ricorderanno ad esempio quello legato agli obiettivi stagionali della società di viale del Fante dopo le prime due incoraggianti uscite contro Genoa e Udinese, condite da sei punti e nessun gol subito, in cui un Zamparini entusiasta commentava “Europa League? E’ ancora troppo presto ma se qualcuna delle grandi sbaglia noi dovremo essere bravi ad approfittarne, io ci spero”. A distanza di quasi un mese però il presidente, evidentemente deluso dalle quattro sconfitte di fila contro Milan, Sassuolo, Torino e Roma, tornava sui suoi passi “In questo momento siamo la squadra peggiore del campionato. Il Palermo non è una squadra scarsa, me l’ha detto anche Sabatini: con il nostro tecnico ci salveremo e faremo un buon campionato”.

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Prima della partenza per il ritiro di Gradisca D’isonzo poi il presidente si esprimeva così su un eventuale rivoluzione in panchina: “Iachini? Ci siamo sentiti 15 minuti, verrà in ritiro a casa mia e parleremo tutti i giorni. E’ un periodo no e peggioreremmo le cose con un cambio di allenatore”. Dopo la sfida persa per 2-0 al ‘San Paolo’ contro il Napoli arriva però la stoccata all’allenatore: “Iachini non rischia ma meriterebbe calci nel sedere”. Negli ultimi giorni poi il noto tira e molla sull’eventualità di un esonero prima del match col Chievo e la notizia del ritorno di un ex come Ballardini che, a differenza del suo collega Iachini, lasciò Palermo non senza qualche screzio con il suo vecchio-nuovo datore di lavoro.

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10 Novembre 2015, 15:01

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