Dat, 2 mila domande al Comune| Boom per il testamento biologico - Live Sicilia

Dat, 2 mila domande al Comune| Boom per il testamento biologico

Palazzo delle Aquile potenzia i suoi uffici: presto si potrà depositare anche in circoscrizione.

PALERMO – Si chiama Dat, Disposizione anticipata di trattamento, ma si legge “testamento biologico” o “biotestamento” ed è una delle novità legislative del 2017 che ha dato facoltà agli italiani di esprimere a priori la propria volontà sui trattamenti sanitari da ricevere e il consenso (o rifiuto) su accertamenti, trattamenti sanitari e scelte terapeutiche. Uno strumento che in realtà conoscono ancora in pochi (secondo un’indagine pubblicata su Il Sole 24 Ore solo 3 intervistati su 10), ma che si va facendo sempre più strada: a Palermo sono in 2 mila ad avere depositato la Dat al Comune, al netto di quelli che lo fanno dal notaio con scrittura privata autenticata, con un boom di domande registrato proprio quest’anno.

Un’impennata dovuta anche al fatto che depositare l’atto a Palazzo delle Aquile non ha alcun costo, con gli uffici che sono corsi ai ripari proprio per fronteggiare il boom di istanze. “Per venire incontro alle esigenze dei cittadini, ci stiamo attrezzando affinché i moduli possano essere consegnati anche presso le circoscrizioni – spiega l’assessore comunale Gaspare Nicotri – e le strutture sanitarie di tutta Italia potranno contattarci con una Pec (statocivile@cert.comune.palermo.it, ndr) per sapere se un cittadino palermitano ha depositato o meno la Dat presso i nostri uffici”.

Già, perché al netto della normativa il meccanismo di funzionamento della Disposizione anticipata di trattamento ha una pecca evidente: non esiste ancora una banca dati nazionale che un medico possa consultare per capire se un paziente, magari non più capace di comunicare, abbia depositato o meno il proprio testamento biologico. Solo con la Legge di Bilancio 2018 sono stati stanziati due milioni di euro e il ministero ha predisposto un gruppo di lavoro sulla banca dati nazionale, ma ancora si attende il decreto che stabilisca le modalità di registrazione.

Una lacuna a cui il comune di Palermo prova a mettere una pezza mettendo le proprie informazioni a disposizione di chi, con la necessaria autorizzazione, voglia accedervi: ad oggi sono ben 2 mila i palermitani che hanno optato per la Dat e sono così registrati, ma i numeri sembrano in crescita. Un boom che ha così convinto l’amministrazione Orlando a potenziare la struttura dedicata che, fino ad ora, ha contato su alcuni impiegati e un solo funzionario: gli appuntamenti presso gli uffici di piazza Giulio Cesare si possono fissare per mail (statocivile@comune.palermo.it), ma tra qualche mese ci si potrà recare direttamente in circoscrizione.

“Palermo era stata all’avanguardia nel creare un registro già prima della legge ed oggi conferma attenzione a coloro che vogliono fare questa scelta – dicono il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore Nicotri – Grazie agli uffici di Stato Civile, anche in assenza del registro regionale, nella nostra città il “testamento biologico” è di fatto una realtà”.

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