La corte d’assise di Palermo, che celebra il processo a carico del boss Totò Riina, imputato dell’omicidio del cronista Mauro De Mauro, ha ammesso la deposizione del pentito Rosario Naimo, accogliendo la richiesta del pm Sergio De Montis. Il collaboratore di giustizia, che deve scontare una condanna a 26 anni per un narcotraffico con gli Usa, verrà sentito il 18 febbraio. Ammesse anche una serie di produzioni documentali del pm, tra le quali alcuni atti della Commissione antimafia, e la deposizione di Giuseppe Citton autore di un libro intervista su Gaetano Verzotto, ex segretario regionale della Dc che De Mauro incontrò il giorno precedente alla sua scomparsa, avvenuta a Palermo il 16 settembre del 1970. Citton testimonierà il 28 gennaio. Al centro della deposizione del pentito Naimo, arrestato ad ottobre scorso, dopo una lunga latitanza, una confidenza che questi ebbe dal braccio destro del boss Stefano Bontade, Emanuele D’Agostino. Nel ’73 il mafioso, poi ucciso, rivelo’ a Naimo di avere sequestrato De Mauro insieme ad un ragazzo di cui non sapeva l’identità, e averlo portato a Fondo Patti, in un terreno del boss Francesco Madonia. Qui il cronista sarebbe stato ucciso alla presenza anche di Totò Riina e buttato in un pozzo. Il corpo, poi, sarebbe stato spostato e fatto sparire.
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