CATANIA – Capo ufficio stampa del Comune di Catania contro Comune di Catania. Si è svolta ieri al tribunale del Lavoro la prima udienza del procedimento intrapreso da Sebastiano Molino, attuale capo ufficio stampa dell’amministrazione comunale, contro il Comune di Catania per dequalificazione professionale, demansionamento ed emarginazione dal medesimo ente locale. Molino nel suo ricorso ha denunciato uno stato di ‘forzata inattività’ dalla professione giornalistica di cui sarebbe stato vittima a decorrere dal giugno 2013, cioè poco dopo l’elezione dell’attuale sindaco Enzo Bianco, e di essere stato allontanato dal Palazzo degli Elefanti tramite due trasferimenti: dapprima negli uffici della direzione Sport e poi all’Urp di piazza Matteotti.
Oltre alla reintegrazione nelle funzioni proprie di responsabile dell’ufficio stampa, Molino – difeso dal legale Sergio Cosentino – ha chiesto ai giudici di condannare il Comune di Catania al risarcimento per danno alla professionalità da demansionamento, danno biologico, all’immagine e danni morali per un ammontare di 50 mila euro. Secondo la ricostruzione fornita dal legale di Molino al giudice Caterina Musumeci, il Comune avrebbe di fatto ovviato all’assenza di Molino tramite l’inserimento di due figure esterne al Comune che si sarebbero preso carico, in particolare, della redazione dei comunicati stampa. “Nessun ruolo o mansione può essere svolta da soggetti esterni all’organizzazione dell’ente – si legge nella memoria di costituzione depositata dal Comune di Catania rappresentata dall’avvocatura comunale Roberto Torrisi – Non si evidenzia, infatti, la presenza fra il personale in servizio presso il Comune di soggetti che abbiano un rapporto di lavoro disciplinato dal contratto collettivo per il settore giornalistico”.
In relazione inoltre, alla soppressione dell’incarico di alta professionalità, altro aspetto impugnato da Molino, il Comune afferma che tale posizione è stata di fatto revocata solo nell’ottobre del 2017, nell’ambito di un processo di macro organizzazione di carattere generale finalizzato al contenimento della spesa pubblica. Il processo iniziato ieri si è intanto aperto con una prima deposizione del ricorrente. Nella prossima udienza toccherà ai teste dell’accusa. Il giudice ha inoltre respinto la richiesta avanzata dal legale di Molino di chiamare a deporre il sindaco Enzo Bianco aggiornando il processo al prossimo giugno.