Ricorso, 10 interinali lo vincono| Dovranno essere riassunti - Live Sicilia

Ricorso, 10 interinali lo vincono| Dovranno essere riassunti

Sentenza favorevole per altri dieci ex interinali della Multiservizi, società partecipata della Regione in liquidazione. Il tribunale di Palermo ha stabilito che gli ex dipendenti hanno diritto alla riassunzione.

MULTISERVIZI
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Hanno vinto il ricorso al tribunale altri dieci ex interinali della Multiservizi: dovranno essere riassunti. Secondi i giudici, spetta loro tornare alle dipendenze della partecipata, e quindi, visto che la società è in liquidazione, il loro destino è legato alla nuova società consortile Sas, nata dalla fusione di Multiservizi e Biosphera. Sulla base della decisione dei giudici i lavoratori dovranno incassare, inoltre, le quindici mensilità di stipendio arretrate. Prima di loro analogo epilogo favorevole avevano attenuto dal tribunale di Palermo e Agrigento altri dipendenti delle partecipate.

Nonostante la sentenza del tribunale il futuro degli interinali resta incerto. Il presidente della Sas, Gianni Silvia, ha sempre dichiarato: “La giunta di governo, con deliberazione  247 del 13 luglio ha stabilito che, rispetto ai contenziosi esistenti presso le società dismesse, riguardanti i contratti di somministrazione lavoro, saranno trattati presso le società in liquidazione e, conseguentemente, non potranno vedere alcuna immissione in servizio presso la nuova società consortile Sas”.

Dichiarazioni contro cui tuonano i sindacati: “Registriamo ancora oggi, nonostante le intervenute sentenze, incertezze nel comportamento da adottare da parte della Multiservizi e della Sas – dichiara Pietro La Torre, segretario generale della Uiltucs – i lavoratori sarebbero disposti a rinunciare anche alle mensilità arretrate e alle indennità garantite dal tribunale, semplicemente ottenendo il loro vecchio posto di lavoro. Visti anche i pensionamenti che nel breve periodo interesseranno una cospicua parte dei lavoratori della Sas – conclude La Torre – perché non integrare questi lavorati, evitando così sperpero di altro denaro pubblico necessario per pagare loro rimborsi per spese legali, mensilità arretrate e risarcimenti ”.

 

 


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