CATANIA – «Ho apprezzato molto la messa in scena teatrale del Casellante di Giuseppe Dipasquale che ho visto al Sistina l’anno scorso: rispetta in pieno il testo letterario, riportandolo ad una forma popolare di comunicazione narrativa che in fondo è il mio ideale, giovandosi della voce e dei canti». Con queste parole lo scrittore siciliano Andrea Camilleri, commenta il successo del tour teatrale “Il Casellante”, portato in scena dal regista Giuseppe Dipasquale, che è riuscito a trasportare il pubblico di oltre 80 città italiane in quella Sicilia sognante e divertita, ricca di sorrisi amari e slanci reattivi.
Lo spettacolo, che approda da domani 8 marzo fino a domenica 11 a Catania presso il Teatro ABC – nell’ambito del cartellone del Teatro Brancati – è riuscito a portare sul palco il ritratto di una Sicilia arcaica e moderna, tragica e comica, sospesa tra mito e storia e spaccata tra contraddizioni e paradossi.
«Il coinvolgimento del numeroso pubblico – sottolinea Dipasquale – è frutto della capacità di fusione di un teatro che sa essere letterario ma nello stesso tempo popolare, con la gente e per la gente: le sue radici prendono vita da una letteratura unica nel suo genere, che è sempre riuscita, in maniera universale, a indagare l’aspetto primo e primitivo delle emozioni e del sentimento umano».
Teatro, letteratura e mitologia si fondono ancora una volta sul palcoscenico grazie al dinamismo professionale di Dipasquale – coautore della riduzione ed erede del messaggio teatrale di Camilleri – per raccontare quella famosa «sicilitudine» scandita tra parlate e modi di dire dialettali, che riesce a far respirare allo spettatore gli odori, i colori, le speranze e le storie camilleriane mai scontate dell’Isola.
«Devo ringraziare in modo particolare Orazio Torrisi – e con lui Tuccio Musumeci – che hanno voluto lo spettacolo nel cartellone del loro teatro Brancati. Sono lieto e onorato che la mia città dedichi uno spazio ad uno spettacolo che ha avuto un successo unanime in ogni teatro italiano che ha toccato e che conferma la forza del mondo poetico di Andrea Camilleri».
Un amore artistico, quello tra Camilleri e Dipasquale, che ha segnato anche un passaggio di consegne. «Portare Camilleri a teatro è come traghettare un’emozione tra prosa e poesia – spiega il regista siciliano Dipasquale. La sua lingua è anche musica parlata che accompagna una morfologia personale, originale, espressiva che ritma una divertita sinfonia di parlate fatte di neologismi e sintassi travestita diventando di fatto una neolingua tutta teatrale». Il sodalizio in teatro con Camilleri continuerà l’anno prossimo con delle novità: per il teatro Brancati Camilleri e Dipasquale scriveranno una nuova pièce per i due eccelsi mattatori siciliani Pippo Pattavina e Tuccio Musumeci, e andrà in scena anche il secondo romanzo della trilogia Il sonaglio, con protagonista femminile Valeria Contadino.