Nuove indagini sulla morte del disabile siracusano Stefano Biondo (nella foto). Il Gip Alessandra Gigli ha rigettato la richiesta d’archiviazione avanzata dalla procura di Siracusa, una notizia accolta con commozione da Rossana La Monica, sorella del disabile rinvenuto agonizzante e con i polsi legati all’interno di una struttura sanitaria. Rossana ha scritto subito a Livesicilia, che nelle settimane passate aveva seguito il caso, per condividere questa notizia che rappresenta una vera e propria svolta processuale. “Abbiamo vinto una battaglia molto importante -scrive Rossana La Monica- sono contenta, non mi restituirà il mio amato fratello, ma un po’ di fiducia nelle istituzioni”.
Secondo quando aveva comunicato il legale Salvatore Lo Vecchio a Livesicilia, il presunto responsabile materiale della morte del disabile sarebbe stato individuato e già denunciato, si tratterebbe di un infermiere che, tentando di immobilizzare il disabile, avrebbe posto in essere una manovra maldestra comprimendo con le ginocchia le vie respiratorie sino a soffocarlo. Ipotesi condivisa anche dalle perizie disposte dalla Procura e dalla difesa: “Asfissia meccanica”.
Insiste La Monica: “Non mi stancherò mai di gridare, l’autore materiale dell’omicidio di mio fratello è l’infermiere, ma i mandanti sono da ricercare tra i vertici della struttura”. Rossana ricorda Stefano come un “angelo incompreso e sfortunato”.
“Stefano mi manca tutti i giorni, ero sua sorella -conclude- la sua tutrice, un surrogato di mamma, mio marito e nostro fratello Davide supplivano alla mancanza del padre, gli stavamo vicini più che potevamo, l’ ho visto morire sotto ai miei occhi, senza riuscire a salvarlo….è morto per mano di chi doveva assisterlo e curare”.