Agonizzante con i polsi legati all’interno di una struttura sanitaria siracusana. Il giallo sulla morte del disabile Stefano Biondo oggi è davanti al Gip del tribunale di Siracusa perché i familiari si sono opposti alla richiesta di archiviazione avanzata dal pm Giancarlo Longo. Si sono opposti perché a leggere i risultati dell’autopsia ritengono impossibile che Stefano, con i polsi legati, si sia praticamente strangolato. Scrive il dottor Francesco Coco: “Morto per asfissia meccanica da soffocazione causata dalla chiusura diretta di naso e bocca o dalla compressione della gabbia toracica”.
Carte alla mano quegli ultimi attimi del 25 gennaio 2011 sono ancora pieni di misteri e i familiari non accettano che il decesso venga attribuito a cause naturali. Secondo il consulente della famiglia, Giuseppe Bulla, l’asfissia, causa del decesso, sarebbe “meccanica e violenta da compressione sulle vie aeree”. Ma si ipotizza anche la “compressione immobilizzante della gabbia toracica operata da terze persone nel tentativo di immobilizzare il predetto”.
Agli atti delle indagini difensive ci sono le testimonianze di alcuni dipendenti della struttura che ospitava Stefano, che avrebbero visto un infermiere proprio sopra il disabile nel tentativo di immobilizzarlo.