PALERMO – “Disabilità verso una nuova identità”. L’Auditorium RAI Sicilia giovedì 2 luglio ospiterà un incontro voluto fortemente da Giovanna Gambino, garante regionale delle persone disabili, per tracciare un itinerario all’insegna del confronto e della condivisione che deve necessariamente condurre, nel rispetto del grado di disabilità e di consapevolezza di ogni Persona, al riconoscimento della sua Identità sociale.
La Disabilità non è una condizione propria di un gruppo minoritario ma universale ed ogni persona deve essere considerata come un fine o un valore a partire dai limiti e dalle potenzialità , pertanto si vuole tendere alla costruzione di opportunità che partendo dalla storia di ciascun individuo sia in grado di aprirsi a scenari rispettosi della differenza di ciascuno.
Prendendo spunto dalle prioritarie funzioni del Garante (necessità di perseguire i diritti della Persona Disabile, secondo convenzione ONU , attraverso un’azione di sollecitazione delle Istituzioni e con la rete di associazioni, la vigilanza sui progetti individualizzati di vita e la promozione di avanzamento culturale per l’inclusione sociale e lavorativa della Persona Disabile) si vuole creare l’antecedente culturale del processo di costruzione del Diritto di Cittadinanza. Un processo di rieducazione sociale orientato verso il superamento delle forme di assistenzialismo e di sussidiarietà, verso il raggiungimento di autonomia e indipendenza fin dove si può.
Bisogna condividere la ricerca comune di una politica di buone prassi e non solo il facile ricorso ad atti rivendicativi delle criticità del sistema socio sanitario. L’evento prevede un momento di confronto tra enti del terzo settore, gruppi di genitori e agenzie territoriali per la elaborazione, attraverso la presenza del garante, di proposte che nel rispetto delle differenze, promuovano una logica di condivisione attraverso l’apporto multiprofessionale. Creare qualità di vita e diritto di Cittadinanza per la Persona Disabile e la sua Famiglia vuol dire avanzamento della cultura in grado di attivare “ponti” verso la comunità, passando dal modello medico al modello sociale . I diritti della Persona Disabile coincidono con quelli del caregiver familiare. Integrare competenze scientifiche, etica , politica, diritti e giustizia vuol dire creare qualità di vita per tutti.