PALERMO – E ora all’Ars si apre una fase senza precedenti. L’arresto di Cateno De Luca rappresenta un caso che non si era mai verificato. E cioè che un deputato neoeletto venisse arrestato prima ancora dell’insediamento dell’Assemblea. Quando la libertà personale di un deputato viene limitata, anche per un provvedimento cautelare, questi di norma viene sospeso e sostituito dal primo dei non eletti della sua lista fintanto che dura la misura cautelare. Della pratica si occupa la commissione verifica dei poteri, guidata dal presidente dell’Ars. Il problema è che la nuova Ars deve ancora insediarsi ed eleggere i membri della commissione (al momento è ancora in carica la vecchia Assemblea). Se la misura decisa per De Luca dovesse protrarsi fino ai primi di dicembre quando dovrebbe insediarsi il nuovo Parlamento, il plenum non ci sarebbe, perché uno dei 70 deputati è nell’impossibilità di svolgere il suo mandato. Si aprirebbe a quel punto un rompicapo istituzionale? Il problema è superabile secondo i giuristi. De Luca sarà proclamato deputato, il provvedimento cautelare sarà notificato dai magistrati all’Assemblea e scatterà la sospensione e il subentro del primo dei non eletti, che nella lista di Udc a Messina è Danilo Lo Giudice, che ha avuto 4.300 voti, mille in meno di Cateno.
Agatino Cariola, professore di Diritto Costituzionale all’Università di Catania spiega: “Anche per noi giuristi è una novità. Quello che accadrà è che De Luca sarà proclamato dall’ufficio elettorale presso il tribunale di Messina. L’Ars nella prima seduta farà la convalida degli eletti. In quell’occasione si costituirà con 69 deputati. Dalla seconda seduta, a mio modo di vedere, si potrà procedere alla supplenza con il primo dei non eletti”.
Se così fosse, però, il primo giorno a Sala d’Ercole i deputati della maggioranza di Nello Musumeci sarebbero 35, cioè una non maggioranza. E sarà più difficile eleggere il presidente dell’Assemblea scelto dalla destra senza la maggioranza. A meno che l’Ars non proceda subito, già nella prima seduta e prima ancora di votare il presidente alla sospensione di De Luca (se da qui ad allora sarà ancora agli arresti, perché la misura ovviamente potrebbe essere revocata o annullata dal tribunale della Libertà) e alla supplenza di Lo Giudice.
Quel che è certo è che la vicenda rappresenta un battesimo infausto per la nuova legislatura. “Questo è un fatto gravissimo ma non è il primo, auguriamoci che possa essere uno degli ultimi”, ha detto la presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi, riferendo che il nome di De Luca era stato segnalato alla commissione anche dalla prefettura. “La notizia dell’arresto del primo deputato eletto non mi meraviglia – dice il presidente uscente Giovanni Ardizzone – Purtroppo avevo chiesto, inutilmente, che i partiti verificassero gli impresentabili, gente nota all’opinione pubblica, che non risparmia nessun partito. I partiti avevano questo dovere, ma i candidati presidenti dovevano avere la forza e il coraggio di imporre ciò nella formazione delle liste”.