Come cambierà l'aeroporto | Ma è polemica Enac-Gesap - Live Sicilia

Come cambierà l’aeroporto | Ma è polemica Enac-Gesap

Tutti i numeri, i dati e le previsioni contenuti nel piano presentato all’Enac dalla Gesap e che descrive quello che dovrebbe essere il futuro del Falcone-Borsellino. Un “master plan” da qui al 2025, quando lo scalo dovrebbe veder transitare fino a 7 milioni di passeggeri l’anno.

PALERMO – Quattro milioni e mezzo di passeggeri che dovrebbero toccare quota cinque quest’anno e investimenti milionari che cambieranno il volto dell’aeroporto di Palermo. E’ fitto di numeri, dati e previsioni il piano presentato all’Enac dalla Gesap e che descrive quello che dovrebbe essere il futuro del Falcone-Borsellino. Un “master plan” da qui al 2025, quando lo scalo dovrebbe veder transitare fino a 7 milioni di passeggeri l’anno, che ha ricevuto recentemente la valutazione di impatto ambientale dal ministero per l’Ambiente e ora è in attesa della conformità urbanistica da parte di quello ai Trasporti.

Il contratto di programma, firmato a gennaio del 2012, prevedeva 162 milioni di euro di investimenti, di cui 70 pubblici e il resto autofinanziati; i 19 mesi di ritardo nell’approvazione delle nuove tariffe, però, hanno permesso di realizzare finora lavori per soli 85 milioni, di cui 33 pubblici. Il nuovo contratto, valido per il triennio 2016-2019, prevede la riprogrammazione di quelli ancora incompiuti, ovvero 65 milioni di cui 13 pubblici.

Si tratta di riqualificare le infrastrutture di volo, nonché di adeguare e ampliare le aerostazioni per i passeggeri: un punto, quest’ultimo, che da solo vale 50 milioni, con interventi che verranno avviati per la maggior parte dopo il 2020. Un impegno consistente per una società che è tornata in utile solo nel 2014, dopo anni di profondo rosso (nel 2012 -7,6 milioni di euro), e i cui conti dovrebbero continuare a migliorare grazie anche all’aggiornamento delle tariffe nel 2015 pari a una maggiorazione dello 0,6%.

Ma a che punto sono gli investimenti? Stando ai dati aggiornati lo scorso agosto, risultano completati la sorveglianza perimetrale (2,2 milioni), la reti idriche (1,4 milioni), lo smaltimento acque piovane (2 milioni), il nuovo curb arrivi (1,7 milioni), la palazzina servizi (14,6 milioni) e il consolidamento del costone roccioso (1,7 milioni).

Gli altri progetti sono tutti in ritardo: la terza sala check-in (6,4 milioni) verrà completata a dicembre 2015, la hall arrivi nel giugno 2016 (12,6 milioni), la prima fase di adeguamento sismico e ristrutturazione del terminal passeggeri nel dicembre 2021 (56 milioni), l’ampliamento del piazzale aeromobili nel giugno 2016 (21,7 milioni), l’adeguamento infrastrutture air side nel 2020 (2,9 milioni), la nuova centrale tecnologica nel 2015 (8,8 milioni), l’impianto di depurazione nel 2020 (1,8 milioni). E ancora la nuova rete Ict (2,7 milioni) nel giugno 2018, il varco carraio ovest (2,5 milioni) nell’agosto 2017, l’area Rfi (756mila euro) nel 2020, le demolizioni di alcuni edifici (3 milioni) tra il 2018 e il 2019, il rifacimento delle piste (8,5 milioni) nel 2017 e la copertura tunnel del treno (1,5 milioni) nel 2020.

La presa a mare raffreddamento (3 milioni), il parcheggio pullman (437mila euro), gli uffici Handler (16,8 milioni), l’area logistica (1,1 milioni), il parco a mare (625mila euro) e il blocco tecnico sono previsti oltre il 2020. E se in alcuni casi l’avanzamento lavori tocca l’80 o il 94%, in buona parte dei casi è fermo a 0.

L’Enac chiede il completamento degli interventi, specie quelli antisismici, in tempi brevi, mentre Gesap chiede una dilazione per non compromettere la funzionalità dello scalo. Una divergenza di vedute profonda, che sarà affrontata nel corso di una riunione fissata per domani. Il ministro Graziano Delrio, in visita la scorsa settimana a Palermo, ha detto a chiare lettere che è necessario mettere da parte i battibecchi, dando il via in due mesi a un piano di investimenti concordato e credibile. “Abbiamo presentato un piano di investimenti importante che vedrà l’inizio di una serie di opere che negli anni erano state trascurate – ha detto Fabio Giambrone, presidente della Gesap, a margine della visita del ministro – l’Enac ci ha chiesto delle modifiche al piano, le faremo compatibilmente alle esigenze dettate da Enac, ma anche rispetto alla funzionalità dello scalo. Martedì prossimo ci incontreremo con Enac per trovare la giusta sintesi, sapendo che ormai il piano di questo aeroporto è partito. Siamo nella fase due e in questa fase vanno rispettate le scadenze con date certe. Nel 2014 abbiamo realizzato diverse opere, nel 2015 abbiamo chiuso molti cantieri. Nei prossimi mesi c’è un programma molto fitto di lavori”.

“L’incontro di martedì sarà sul piano tecnico – dice il presidente di Enac Vito Riggio – abbiamo invece convocato il cda di Enac per il 7 dicembre che dovrà esprimersi su questo piano, approvandolo o proponendo la decadenza. Mi auguro che il piano sia credibile anche dal punto di vista finanziario”.


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