Rapinatori improvvisati, impacciati, che sembrano essere usciti dalle pellicole di Mario Monicelli. Sono i “soliti ignoti” nostrani, arrestati ieri da carabinieri e polizia in due distinte operazioni, a Palermo e Giacalone, sopra Monreale. Proprio i militari della cittadina del Duomo hanno stretto le manette ai polsi di tre giovani: Filippo Bruno, di 21 anni, Carmelo Di Marzo e Pietro LaVardera, di 19 anni. La loro storia è rocambolesca. Sono stati visti a Santa Ninfa, nel Trapanese, dove hanno tentato l’assalto alla locale filiale Unicredit. Solo che sono rimasti bloccati nelle porte d’ingresso della banca, dove avviene il controllo con lo scanner per verificare la presenza di metalli pesanti. Così hanno abbandonato ogni velleità e sono usciti per darsi alla fuga su due Smart. Per fortuna alla scena ha assistito una persona che, nonostante abbia avuto un malore a causa dello spavento, ha comunque segnato il numero di targa di una delle due auto e l’ha segnalato ai carabinieri di Castelvetrano che, subito, hanno diramato le ricerche coinvolgendo i colleghi di Corleone e Monreale. I rapinatori sono stati intercettati sulla Palermo-Sciacca da una pattuglia di Roccamena, ma le condizioni atmosferiche e il manto stradale ghiacciato hanno finito per favorire i fuggiaschi. Ma i militari non demordono e, continuando lungo la strada, notano come il gruppo abbia abbandonato una delle due auto che ha sbandato finendo rovinosamente sul lato della strada. Appariva chiara l’intenzione che i tre, a bordo di una sola Smart, si stessero dirigendo verso Palermo. Quindi il comando di Monreale ha dispiegato le forze all’altezza dello svincolo di Giacalone, passaggio obbligato per i tre. Nonostante le neve i tre non sono riusciti a sfuggire al blocco dei carabinieri che a bordo dell’auto hanno trovato dei vestiti che sarebbero dovuti servire ai tre per cambiarsi subito dopo la rapina e rendersi, quindi, irriconoscibili anche rispetto alle riprese delle telecamere interne alla banca. Nell’auto, inoltre, trovate anche la chiavi della Smart abbandonata lungo il percorso di fuga. Contro di loro c’erano pure le descrizioni dei cittadini di Santa Ninfa che hanno assistito al goffo tentativo di rapina che calzavano a pennello. Ai militari non è rimasto altro che accompagnarli all’Ucciardone.
L’altro arresto, effettuato dalla sezione antirapina della squadra mobile di Palermo, riguarda Giovanni Di Caccamo, 26 anni palermitano di Brancaccio. È stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip Maria Pino, su richiesta del pm Ilaria Auricchio per la tentata rapina alla filiale della Credem di via Alcide De Gasperi, a Palermo, del 18 settembre 2009. Intorno alle 15 due giovani, di cui uno col passamontagna, entrano in banca, mentre un “palo” sta fuori a controllare la situazione. Il ragazzo a volto scoperto si avvicina a uno degli impiegati e lo spinge minacciandolo con lo scopo di farsi dire dove fossero custoditi i soldi. Lo stesso fa il complice a viso coperto nei confronti dei cassieri. Ma i tentativi dei due si scontrano con il “roller cash”: il dispositivo a tempo che gestisce l’ingresso e l’uscita del denaro dalla cassa. Ai due non rimane altro che andare via a mani vuote e fuggire più velocemente possibile. La sezione antirapina, avviando le indagini, ha messo insieme le testimonianze e i fotogrammi delle telecamere risalendo a Di Caccamo. E preso si chiuderà il cerchio sui suoi due complici.