CARONIA (MESSINA) – E’ tornato nei luoghi in cui la moglie e il figlioletto sono stati trovati senza vita ad agosto. Lo ha fatto ieri, insieme al suocero che come lui cerca disperatamente risposte, e anche oggi, in compagnia dei suoi avvocati, Claudio Mondello e Pietro Venuti. Daniele Mondello ha ripercorso in prima persona più di una volta quelle strade sterrate della campagna di Caronia, dove nessuno sa ancora cosa è successo. Il mistero si infittisce ogni giorno di più e gli inquirenti oggi hanno effettuato l’ennesimo delicato esame sul traliccio dal quale, in base ad una delle ipotesi ancora in piedi, Viviana Parisi potrebbe essersi lanciata dopo la morte del piccolo Gioele. Sono state trovate due impronte attraverso un particolare sistema, ma soltanto le analisi potranno confermare se appartengono alla donna.
Una tesi che i legali del dj messinese non condividono, a maggior ragione dopo l’ennesimo sopralluogo sui luoghi della tragedia, condiviso con una diretta su Facebook: “Sono arrivato alle 9.30 nel bosco – scrive Daniele Mondello – e insieme ai miei avvocati abbiamo percorso metà della strada che potrebbe aver fatto mia moglie Viviana”. Le temperature alte, il sole che natte forte e la strada in parte dissestata e scoscesa evidenzia una palese stanchezza dei tre, che durante il video ripetono più volte “Una donna con un bambino in braccio non può aver percorso tutta questa strada”. Si tratta del tragitto che dal traliccio porta all’area in cui sono stati trovati i resti di Gioele. “Due zone completamente diverse – sottolinea l’avvocato Claudio Mondello – due territori distanti, almeno ottocento metri. Una mamma come potrebbe aver abbandonato il figlio qui per poi allontanarsi e recarsi al traliccio che è molto più distante di quanto sembra? Come potrebbe essere stato trascinato Gioele per tutti questi metri, con la strada in queste condizioni? Forse l’ipotesi sarebbe valida se si trattasse di 50 metri, ma non è questo il caso. La distanza dei due corpi è di quasi un chilometro”.
Nella giornata di ieri, intanto, nuovi esami sono stati eseguiti sui resti del bimbo che al momento della scomparsa aveva 4 anni. “Non emerge nessuna lesività nel cranio del bambino, è integro”, ha detto ieri l’avvocato Pietro Venuti al termine delle operazioni, aggiungendo: “Nei prossimi giorni saranno fatte altre analisi ed ulteriori esami a cui prenderà parte anche un veterinario per capire se e quale animale avrebbe potuto compiere lo scempio. Successivamente, anche se non so se si riuscirà a stabilirlo, si cercherà di capire se si è trattato di attacchi post mortem o di attacchi che hanno portato alla morte del bambino”.
In un successivo video, pubblicato nel primo pomeriggio sulla pagina social del dj, lui e i suoi avvocati hanno inoltre ripercorso il possibile tragitto intrapreso dalla donna dopo l’incidente con un furgone all’interno della galleria Pizzo Turda. Una strada anche in questo caso particolarmente complessa tra rovi, sterpaglie e avvallamenti.