BRONTE – “Noi e gli insegnanti siamo qui per farvi capire, perché nessuno possa dire un domani “io non c’ero, nessuno ce lo ha spiegato”. In questo modo sarete persone consapevoli”. È risuonato chiaro dal palco il messaggio delle Fiamme Gialle. A dirlo il Capitano della Compagnia di Riposto, Antonino Costa, che ieri, nel teatro comunale di Bronte, accompagnato dal comandante della Tenenza locale, Alfredo Meli, e da rappresentanti del Soccorso Alpino e del Comparto Aeronavale, ha incontrato gli studenti dell’ultima classe della scuola secondaria di primo grado “Luigi Castiglione” per parlare di “educazione alla legalità economica”.
Il progetto, giunto alla sua terza edizione e che quest’anno prevede anche il concorso “Insieme per la legalità” (con produzioni grafico-pittoriche o video-fotografiche), trae origine da un protocollo d’intesa sottoscritto nel 2011 dal Comando Generale della Guardia di Finanza e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, e finalizzato a promuovere, nell’ambito dell’insegnamento “Cittadinanza e Costituzione”, un programma pluriennale rivolto agli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado dell’intero territorio nazionale. L’iniziativa ha così permesso agli oltre duecento ragazzi che affollavano platea e palchi, accompagnati dai docenti e dalla preside Giuseppina Maria Licciardello, di sentire parlare dell’importanza del rispetto della legalità economica dalla viva voce di chi ogni giorno lavora per la sua tutela. Per avvicinare gli studenti al mondo dei finanzieri e fare loro capire come da azioni spesso parte del costume quotidiano si superi facilmente il confine della legalità, importante è stato il ricorso a esempi tratti dalla vita reale, a partire dalla necessità di richiedere sempre l’emissione dello scontrino, di riconoscere le banconote false, passando poi a parlare dei “poveri” che vivono in superattici e della pericolosità delle droghe e delle merci contraffatte. Il tutto supportato da materiale multimediale che non ha fatto mancare qualche momento di ilarità con la proiezione di stralci di film o sketch che riproponevano in chiave comica il tema dell’incontro. L’invito rivolto più volte agli studenti dal Capitano è stato dunque quello di essere in prima persona onesti e di esigere a propria volta il rispetto della legalità.
Ospite della giornata anche chi questo lavoro lo fa “per gioco”, ignaro com’è di salvare delle vite. Giovane, nonostante la stazza (appena tre anni), docile e giocherellone con tutti, ma durante l’azione in campo concentrato unicamente sull’obbiettivo: è Leo. Il pastore tedesco presente sul palco in rappresentanza dei cani soccorritori di montagna. È stato lui a salutare per ultimo i ragazzi, regalando a questi una dimostrazione del proprio lavoro. Dopo essere saltato giù in platea, avere perlustrato tutti gli ordini di palchi, essere ritornato sul proscenio, il suo fiuto e la sua esperienza lo hanno condotto a un uomo nascosto appositamente tra alcune sedie. Nella vita reale ha salvato una vita, ma per lui la ricompensa è stata la pallina rossa con cui giocare.