Elezioni di Palermo, alla fine ha vinto la prudenza - Live Sicilia

Elezioni di Palermo, alla fine ha vinto la prudenza

Quella dei candidati di centrodestra al consiglio comunale

No, non mi riferisco alla scelta del candidato Sindaco ma a quella, di prudenza, adottata da molti candidati al Consiglio Comunale nelle fila del presunto centrodestra. Sì, perché mentre la stragrande maggioranza aveva evitato, saggiamente o con fiuto da tartufi, di indicare sotto il loro sorridente faccione il nome del Sindaco di riferimento, solo qualcuno – con pia illusione – aveva azzardato la scelta.

E ora? Cosa fare? Come correre ai ripari? Gongolano tipografi, studi fotografici, pubblicitari ed “attacchini” pubblici e privati. Nel frattempo noi, continuiamo a girare per la città in attesa di verificare, con ritrovata curiosità, o quasi, la conclamata compattezza anche nei manifesti elettorali.

Ma tanti pensieri affollano la mente. Il povero Samonà, vice sindaco da Natale a Santo Stefano? No, lui avrà già pronta la risposta politica: per il bene dell’unità faccio un passo indietro ( e non sarà il solo); il povero Faraone? Ma come, mi ero ritirato dalla corsa a sindaco e ora chi ci cuntu? Sì, perché qui la storia è paradossale! Correvano, ibridamente, insieme renziani e patrioti e tutto andava bene, ma con tutto il centrodestra no, questo è troppo.

E ora? Contrordine compagni! Torno in pista ( o no?). Anzi, contro contrordine compagni, il tempo è scaduto, rimaniamo fermi su Lagalla e chi vivrà vedrà. Lo so, ora qualcuno mi chiederà: e ai tuoi più stretti amici cosa dirai? Confesso il mio imbarazzo ma il silenzio è d’oro, però, vi assicuro, dirò loro quello che penso.

C’è ancora qualche giorno o qualche ora per “ appattare la settanta” e poi…sì e poi?
C’è un problema dimenticato: bisogna trovare gli elettori, quelli disposti a caricarsi sulle spalle e condividere la scellerata follia di questa campagna elettorale, e sarà interessante contare la percentuale di elettori che lascerà il lettino a Mondello, il sole, il mare e quella che continuerà a preferire la tintarella.
Per carità! Il mio non vuole essere un invito all’astensione, me ne guardo bene, però, in fondo, li capisco fin da ora quelli che preferiranno l’abbronzatura al sacrificio del tormentato ‘Dovere’.


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