PALERMO – “Sarà il sindaco dei sindaci”. Giancarlo Cancelleri, candidato governatore del Movimento 5 stelle, punta su Angelo Cambiano, ex sindaco di Licata, sfiduciato dal consiglio comunale della cittadina agrigentina, come assessore designato agli Enti Locali. La nomina è stata ufficializzata da Cancelleri con un post nella tarda serata di ieri. Questa mattina in un video dalla “sua” Caltanissetta il candidato governatore ha comunicato anche la delega che intende affidare a Cambiano.
“Sono contento – ha spiegato il leader dei Cinquestelle – perché abbiamo scelto un sindaco che viene da una lista civica, che magari avrà anche altre idee politiche ma poi dovrà rispettare il nostro programma. Questo è il segnale della grande apertura del Movimento cinque stelle”. Quello di Cambiano è il nome del terzo assessore in pectore ufficializzato, che segue quelli di Giampiero Trizzino all’Ambiente e Federica Argentati all’Agricoltura. “La prossima settimana – ha aggiunto Cancelleri – sveleremo il nome del quarto assessore”.
Alla fine del video messaggio il rilancio “per il terzo giorno consecutivo”, della polemica a distanza con il candidato del centrodestra Nello Musumeci, al quale, dal blog di Beppe Grillo, Cancelleri aveva chiesto un dibattito pubblico su liste pulite e programmi. All’ex presidente della commissione regionale antimafia Cancelleri suggerisce di “non scappare” defininendolo “il Crocetta del centrodestra”, perché rimasto in balia dei diktat dei partiti. Questi avrebbero imposto da un lato il nome di Gaetano Armao, già assessore della giunta Lombardo, “che creerà gli stessi disastri fatti in quel governo”, e dall’altro quello di Roberto Lagalla, assessore alla Sanità con Cuffaro. “Hanno già fallito una volta – è l’accusa finale – dovremmo di nuovo consegnargli la nostra Regione?”.
“Non posso che ringraziare Giancarlo Cancelleri per la grande opportunità offerta che rappresenta per me, il mio gruppo e l’intera città un’occasione di riscatto”, sono state la parole dell’ex sindaco di Licata . “Sfiduciati dai partiti politici e dalla vecchia politica del clientelismo – ancora – dopo un lungo confronto con i giovani che mi sostengono, non potevamo non accettare di scendere in campo con chi questa Sicilia la vuole cambiare davvero”.
