CATANIA – Il Capodanno è alle porte e in Cattedrale la situazione delle famiglie dei quartieri periferici resta sempre la stessa. “Nessuno ci ha comunicato nulla – dicono i disagiati che, da più di un mese, dormono nella Basilica di piazza Duomo – dopo l’incontro al palazzo dei Chierici più nulla”. E crescono i lenzuoli sul colonnato della chiesa per ricordare che loro sono lì e attendono, attendono risposte e soluzioni. “Stiamo valutando tutte le posizioni – ribadisce Francesco Marano, consulente del sindaco Enzo Bianco per i rapporti istituzionali – seguendo un percorso di legalità.”
Intanto le prove in piazza Duomo della festa per l’ingresso del nuovo anno sono iniziate e tra galeoni, cavi e impalcature le famiglie restano tra il Sagrato e l’interno della cattedrale con i loro materassi e generi di prima necessità. “Noi desideriamo solo che i nostri diritti di cittadini siano rispettati e resteremo in chiesa fino a quando non saranno proposte soluzioni alle nostre famiglie – rispondono in coro gli occupanti, silenziosi, della chiesa – per ora tutto passa così, la festa la vivremo da dietro le sbarre dei cancelli chiusi in Cattedrale e i nostri bimbi avranno le fiaccole. Anche il Natale è passato e siamo rimasti in compagnia di monignor Barbaro Scionti e dell’Arcivescovo, abbiamo pregato, ma ogni giorno che passa è dura. Dal momento della convocazione al palazzo dei Chierici è scattato un silenzio quasi assordante. Pensavano fossero state chiarite le nostre posizioni e la nostra protesta, che le esigenze non erano state “inventate” e che i bisogni sono reali.”
Continua dunque il “braccio di ferro” tra l’amministrazione comunale e i disagiati dei quartieri periferici, si sono definiti così, un confronto che lascia stupiti tutti i visitatori e i turisti che, entrando nella basilica Cattedrale, si trovano davanti materassi, coperte e bimbi che si rincorrono tra una merendina e un peluche. In piazza Duomo, intanto, fervono i preparativi del Festi-Capodanno, ma gli striscioni che diventano ogni giorno di più fanno da contrasto ad un clima che è l’emblema delle città e delle loro periferie dove disagio sociale e abitativo la fanno da padrone.
Anche monsignor Barbaro Scionti interviene sull’emergenza dei disagiati che dormono, da più di un mese, in Cattedrale. “La situazione è drammatica, ho assistito personalmente alle audizioni delle famiglie al Palazzo dei Chierici e sono rimasto colpito dal disagio vissuto in prima persona da questi “ragazzi”. Noi non toglieremo gli striscioni appesi sul colonnato della chiesa, noi non li butteremo fuori, abbiamo passato il Natale insieme all’arcivescovo Salvatore Gristina, abbiamo pregato e loro erano lì nei primi banchi della Cattedrale. Chi deve trovare le soluzioni adatte lo faccia, io ho ascoltato le storie di queste famiglie e sono rimasto colpito dalla loro drammaticità”.