PALERMO – I vertici dell’Eni erano attesi stamattina in Terza commissione all’Assemblea regionale siciliana, dove avrebbero dovuto illustrare le linee guida del nuovo piano industriale per la raffineria di Gela, ma nessuno si è presentato. Una mossa che non è piaciuta affatto al presidente della commissione Attività produttive e parlamentare del Pd Bruno Marziano, che ha definito l’assenza dei rappresentanti dell’Eni “un vero e proprio sgarbo istituzionale”.
Sullo sfondo, infatti, la vertenza dei lavoratori della raffineria e dei sindacati, che chiedono la riconferma del vecchio piano industriale per scongiurare la perdita di posti di lavoro. “L’audizione doveva essere un momento di confronto utile a sedare gli animi e a ridare tranquillità ai lavoratori – spiega Marziano – , preoccupati per una riduzione della forza lavoro”. Ma, a lavori già iniziati, un fax dell’amministratore delegato dell’Eni ha informato i parlamentari della commissione che nessuno dei rappresentanti della società si sarebbe presentato per “impegni imprevisti”.
“Un grave sgarbo istituzionale nei confronti di una commissione e del suo presidente – ha attaccato il parlamentare Pd – , che si sono dimostrati sempre sensibili alle ragioni dell’impresa. Sono consapevole dei limiti di questo incontro perché una vertenza simile non si risolve certo con un tavolo come questo. Certo, non è questa la sede in cui fare vertenze, ma proprio perché poteva essere un occasione di chiarimento l’assenza dei veritici della società è ingiustificata. Ho colto dalla mail del direttore la disponibilità a spostare la data, ma l’Eni ha il dovere di venire a questo tavolo a spiegare che idee ha per il futuro per la Sicilia. Noi non rappresentiamo i sindacati, ma la vicenda non si conclude certo adesso: gli operai fanno bene a protestare e a mantenere intatte le loro preoccupazioni”.
Presente in commissione anche l’assessore alle Attività produttive Linda Vancheri. “L’Eni non è presente, è vero – ha detto rispondendo ai cronisti – ma questo conferma il fatto che le istituzioni devono fare le istituzioni e limitarsi ad essere garanti delle intese che si costruiscono tra imprese, territorio e lavoratori. L’argomento è di fondamentale importanza, ma non dobbiamo portare avanti il caso come se fosse una vertenza. Il piano industriale l’Eni lo presenterà a Londra il 30 luglio e verranno coinvolti tutti gli stabilimenti, compreso quello di Gela”.