CATANIA – Domenico La Rosa è stato ammazzato una mattina del 24 settembre 1992. Era in macchina con Claudio Gobetti. I killer hanno risparmiato l’accompagnatore. L’unico imputato del processo Thor è Aldo Ercolano, perché già su questo delitto c’è stato un verdetto. Tante condanne, ma Francesco Arcidiacono è stato assolto.
Una sentenza che è arrivata grazie alle dichiarazioni di moltissimi collaboratori. Uno dei sicari Aldo Di Paola ha parlato con la magistratura.
Nel 2018 sono arrivate le rivelazioni di Francesco Squillaci. “Mimmo La Rosa, detto Mimmo Nobile – fratello del collaboratore Giuseppe La Rosa, è stato ucciso – spiega il pm Rocco Liguori al gup – perché faceva delle rapine miliardarie all’epoca (c’era la lira, ndr) ed era ricompensato con una parte minima. Aldo Ercolano lo ha fatto ammazzare per fare un regalo a Franco Arcidiciano, u salaru, perchè Mimmo Nobile durante una rapina avrebbe ucciso il fratello di Arcidiacono”.
Squillaci avrebbe saputo di questo omicidio dai racconti di Filippo Branciforte e Turi Fascetto. E inoltre ne avrebbe parlato in carcere con Franco Arcidiacono durante il processo Orione. Franco ‘U salaru dopo una titubanza iniziale poi avrebbe ammesso al pentito di aver richiesto lui l’omicidio di La Rosa.
Anche le dichiarazioni del fratello della vittima, Giuseppe La Rosa vanno in questa direzione. Santo La Causa, però, ha detto che Arcidiacono avrebbe chiesto a Natale Di Raimondo di uccidere i rapinatori del colpo. Ma comunque l’autorizzazione finale spettava ad Aldo Ercolano, che all’epoca – vista la latitanza di Nitto Santapaola – era il reggente della famiglia mafiosa. Per Liguori, analizzando i vari verbali, Franco Arcidiacono “è stato assolto ingiustamente”.
