Esplosione a Catania, il destino degli sfollati: misure anti-sciacalli

Esplosione a Catania, il destino degli sfollati e le misure anti-sciacalli

Seconda notte fuori dalle proprie abitazioni

CATANIA – Una parte dei 160 sfollati, già da ieri pomeriggio, ha avuto il via libera per poter rientrare a casa. A stabilirlo è stata l’Unità di Crisi riunita per fare fronte agli effetti dello scoppio avvenuto martedì in un’area compresa tra i quartieri San Giovanni Galermo e Trappeto Nord, che ha causato 14 feriti e costretto numerosi nuclei familiari a lasciare le proprie abitazioni.

Sicurezza

I tecnici hanno garantito la sussistenza di sufficienti margini di sicurezza per il rientro in tutta la via Ustica e in alcune porzioni di via Salanitro e del viale Tirreno. Per tutte le altre aree bisognerà aspettare le verifiche statiche sugli immobili.

“Abbiamo raggiunto questo primissimo obiettivo” ha detto a LiveSicilia l’assessore del Comune di Catania con delega alla Protezione civile, Alessandro Porto, a margine di una giornata estenuante.

La gestione degli sfollati è l’altra faccia delle crisi in corso. Sono stati in 55 a dormire, martedì notte, nei due alberghi messi a disposizione dalle autorità. Molti hanno preferito riparare a casa di amici e parenti. Il Comune ha predisposto, per la seconda nottata, cento posti letto tra il PalaCatania e il PalaCus. Ma fino alle otto di ieri sera non si era presentato nessuno.

Sciacalli

E intanto cresce la preoccupazione per gli sciacalli, per quanti cioè potrebbero introdursi nelle case attualmente disabitate e trafugare oggetti. “I carabinieri e i poliziotti non stanno consentendo a nessuno di avvicinarsi” rassicura Porto. “Soltanto accompagnati dalle forze dell’ordine è possibile avvicinarsi alle case per recuperare degli effetti personali: l’area è presidiata da un alto numero di agenti” spiega l’assessore.

“Stiamo lavorando senza sosta, siamo stremati – aggiunge – Ma non ci fermeremo. Anche stavolta tocca ringraziare i vigili del fuoco, sempre in prima linea, assieme agli uomini della Protezione civile. Coordinati dal prefetto e dal sindaco, stiamo cercando di dare il meglio”.

Sospesa la fornitura del gas

La fornitura del gas metano per tutta la zona, dove risiedono almeno 20mila persone, resta sospesa in attesa che siano ultimate le verifiche necessarie.

Sull’accaduto la Procura vuole vederci chiaro: per questo motivo è stato aperto un fascicolo per disastro colposo. Intanto a Catania sale la psicosi per le fughe di gas. Una fuga di “lieve entità”, infatti, ha fatto andare in fibrillazione le chat dei telefoni. Per fortuna, niente di grave.


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