Esproprio coattivo in centro |La proposta di Sorbello - Live Sicilia

Esproprio coattivo in centro |La proposta di Sorbello

Una provocazione, anche se avanzata concretamente dai rappresentanti di Confcommercio, per rendere decorosa a livello urbanistico la città. L'assessore Di Salvo: "Su questa questione - spiega- apriremo un tavolo di confronto per affrontarla anche dal punto di vista giuridico".

regolamento edilizio
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CATANIA – Esproprio coattivo degli immobili privati che risultino degradati per oltre il 90% della volumetria in mancanza di interventi da parte dei proprietari. C’è anche questa proposta “shock” in quelle avanzate da Confcommercio Catania all’assessore all’urbanistica, Salvo Di Salvo, in relazione alla proposta di regolamento edilizio, discussa stamattina proprio nella sede dell’associazione dei commercianti. Una provocazione, anche se avanzata concretamente dai rappresentanti di Confcommercio, per rendere decorosa a livello urbanistico la città, nella quale sono centinaia gli immobili fatiscenti e in stato di avanzato degrado, anche in pieno centro storico.

“Immaginiamo – afferma Francesco Sorbello, direttore della Confcommercio etnea – che il nuovo regolamento edilizio possa prevedere un intervento coattivo per il recupero degli edifici abbandonati da decenni. Occorre diffidare i proprietari e dare loro un congruo tempo per presentare almeno un progetto preventivo di recupero dei loro edifici. Se permane la loro inerzia  – aggiunge – il Comune dovrà attribuire agli immobili abbandonati una destinazione di interesse pubblico generale ed acquisirle al patrimonio comunale, per poi o utilizzarle per finalità pubbliche o per cederle a terzi, con un bando pubblico che potrà, ad esempio, privilegiare le giovani coppie che ristruttureranno detti immobili. D’altronde non si tratta solo di decoro urbano ma anche di messa in sicurezza di edifici pericolanti. Su questo tema abbiamo proposto uno specifico regolamento”.

Confcommercio parla di esproprio a prezzo simbolico, aspetto del quale, però, l’assessore Di Salvo sembra non del tutto convinto, anche se evidenzia come la variante relativa proprio al centro storico, e sulla quale l’amministrazione è già a lavoro da tempo, voglia risolvere anche queste problematiche. “Su questa questione – spiega- apriremo un tavolo di confronto per affrontarla anche dal punto di vista giuridico. Di sicuro – continua – l’immobile che non può essere strappato al proprietario che deve essere messo in condizione di intervenire. La variante che stiamo preparando, comunque – evidenzia – ha anche questa valenza: riqualificare le strutture edilizie degradate e abbandonate le cui condizioni si riflettono sul degrado sociale”.

Su una cosa, però, sembrano tuti d’accordo: recuperare il patrimonio edilizio della città, senza prevedere altra cementificazione. A patto però, ed è un altro punto sul quale insistono i commercianti, che, esitato il regolamento edilizio, si metta mano al vero strumento che permetterebbe una pianificazione reale, assente da oltre mezzo secolo: Il piano regolatore generale. “Avanziamo all’amministrazione di Catania istanze comuni, che riguardano tutta la città e i cittadini – aggiunge il presidente Confcommercio Catania, Giovanni Saguto. Da ottant’anni aspettiamo il nuovo Regolamento edilizio per cui ci sta bene che si inizi con la revisione di questo regolamento senza però dimenticare che bisognerà procedere speditamente con l’adozione del PRG e dei piani particolareggiati”.

L’associazione commercianti punta l’attenzione su diverse possibilità, come quella di favorire uno sviluppo in verticale dell’estensione dei negozi, di recuperare il vasto patrimonio immobiliare abbandonato, di inibire il cambio di destinazione d’uso dei centri commerciali in residenziali in assenza del piano particolareggiato di zona. “Siamo entrati nel merito della proposta di regolamento edilizio – continua Saguto – con lo scopo di proporre interventi che agevolino l’avvio di attività economiche. In tal senso riteniamo che l’altezza minima dei negozi debba essere ricondotta a mt. 2,70 non solo nel centro storico ma in tutto il territorio comunale, così come suggeriamo regole nuove per le l’inserimento di saracinesche o impianti pubblicitari a bandiera”.


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