ETNA – Il vulcano torna protagonista. Una nuova attività eruttiva da ieri ha fatto puntare i riflettori sull’Etna. “Il nuovo episodio eruttivo rigurda – scrivono gli esperti dell’INGV di Catania – al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC) e l’evento, iniziato ieri, sta continuando con una modesta attività stromboliana e l’emissione lenta di una colata lavica dall’orlo orientale del cratere”.
Ieri l’attività eruttiva si era man mano intensificata. Inoltre si era assistito anche ad un aumento dell’ampiezza del tremore vulcanico e lo spostamento della sorgente del tremore vulcanico verso la superficie in corrispondenza del Nuovo Cratere di Sud Est. Nella notte i parametri però si sono stabilizzati su livelli modesti. “L’attività stromboliana – scrivono ancora l’INGV – è concentrata a tre bocche ubicate nella parte orientale del Cratere di Sud Est”. Verso mezzanotte una serie di piccoli crolli ha accompagnato l’apertura di una bocca effusiva posto immediatamente sotto l’orlo orientale del cratere, dalla quale è stata emessa una piccola colata di lava. Questa colata si è riversata lentamente verso la più alta e più larga delle bocche eruttive che si erano aperte sul fianco orientale del cono del cratere di Sud Est durante il parossismo del 28 dicembre 2014. La lava ha lentamente colmato questa bocca; poi la colata si è lentamente espansa lungo la frattura, in direzione nord-est, raggiungendo la base del cono del Nuovo Cratere di Sud Est in tarda mattinata. Nel frattempo è continuata l’attività stromboliana con getti alti alcune decine di metri, a volte producendo piccoli sbuffi di cenere vulcanica che sono stati rapidamente dispersi dal vento in direzione sud-ovest”.
L’avanzamento della colata lavica è stata accompagnata più volte da minori crolli di porzioni instabili del fianco orientale del cono. Questa mattina, intorno alle 9, “l’attività eruttiva e l’ampiezza del tremore vulcanico – scrive l’INGV – mostrano una leggera diminuzione”.
