PALERMO – Alla fine ha avuto ragione l’avvocato. L’inchiesta sul civilista Stefano Geraci è stata archiviata. Un successo che segue il dissequestro del suo patrimonio, compresi un aereo ultraleggero e una Ferrari. È caduta l’ipotesi che l’avvocato Geraci avesse evaso le tasse. È passata la tesi difensiva dei legali Francesca Romana De Vita e Angelo Cuva. Lo stesso pm aveva chiesto l’archiviazione dopo che il giudice per l’udienza preliminare Filippo Serio negò la celebrazione di un incidente probatorio.
Tutto inizia nell’aprile 2015 quando i finanzieri andarono nell’hangar dell’aeroporto di Boccadifalco. Lì era parcheggiato il Tecno Sierra Rg Marche. Poi, si spostarono nel suo garage per la Ferrari Dino 246 Gt del ’73. Secondo l’accusa, l’avvocato civilista negli ultimi anni non avrebbe versato tasse per un milione di euro. E così per raggiungere la somma non erogata al fisco, erano stati bloccati pure sette fabbricati, alcuni conti correnti e 28 terreni dove coltiva le uve che servono per produrre un vino premiato dagli enologi. Geraci è anche proprietario di un’azienda agricola.
Un mese dopo, il colpo di scena. Il Tribunale del Riesame dissequestrò i beni: “Gli accertamenti che mi riguardano devono ancora essere sottoposti al vaglio dell’Agenzia delle Entrate che, in contraddittorio col sottoscritto, attraverso lo strumento dell’istanza di accertamento con adesione stabilirà se vi sia stata o no evasione fiscale”, disse il legale.
In realtà, il Riesame, non aveva bocciato le indagini nel merito, ma rilevato un difetto di motivazione. E così, arrivò un nuovo sequestro. La cifra, però, scese da un milione a 450 mila euro per via di una modifica della normativa penale-tributaria in base alla quale non è più punibile penalmente, ma solo amministrativamente, l’infedele dichiarazione dei redditi per somme inferiori a 150 mila euro per anno di imposta. “Nel frattempo – spiegano i legali – Geraci ha depositato la documentazione per chiarire la sua posizione fiscale”. Ora l’archiviazione.
