CATANIA. “Concludiamo la nostra campagna davanti a questo stabile, che è un monumento all’arroganza impunita dei potenti che hanno governato fino ad oggi la nostra città”. Così Matteo Iannitti spiega l’ultima tappa di “Catania Bene Comune”: l’ex mulino Santa Lucia. Una chiusura corale, come dimostrano sia la presenza massiccia dei ragazzi impegnati nel progetto di Catania Bene Comune che la partecipazione attiva degli assessori designati. “Abbiamo deciso di chiudere la campagna elettorale in questo luogo che per noi è simbolico” dice Sara Giorlando, assessore al Bilancio designata. “Infatti, – prosegue- rappresenta parte degli interessi affaristici di questa città, che sono slegati dai veri bisogni della popolazione”. Giorlando lamenta soprattutto l’assenza di strumenti che permettano ai cittadini un intervento diretto sulle scelte che riguardano Catania. “Noi pensiamo che sia necessario ripartire dalle reali esigenze dei cittadini catanesi attraverso strumenti di partecipazione dei cittadini nella vita politica della città, come forme di urbanistica partecipata e attraverso il bilancio partecipativo” . Poi è la volta di Iannitti che esordisce togliendosi un sassolino dalla scarpa: “Ci teniamo a precisare che non siamo nuovi rispetto alla battaglia sul Mulino Santa Lucia”. Un’ affermazione subito confermata da uno studente universitario che inizia a raccontare una storica battaglia del Movimento Studentesco. “Già diversi anni fa contestammo la decisione dell’Ateneo catanese di conferire la laurea honoris causa a Bellavista Caltagirone”.
“Questo avveniva nei giorni in cui la discussione sul Mulino Santa Lucia era in atto e c’era in corso un’indagine” e con orgoglio aggiunge: “Avevamo ragione, infatti, l’Ateneo sta ridiscutendo l’assegnazione della laurea e forse si arriverà all’annullamento”. Poi Iannitti prosegue con la sua denuncia. “Questo luogo è simbolico per due ragioni. Il rifacimento di quest’area da parte dei privati rappresenta uno dei più grossi attacchi alla città in termini di bellezza ma anche di cementificazione selvaggia”. “Abbiamo perso lo sguardo sulla città- denuncia Iannitti- proprio entrando a Catania, ed è una cosa che non ci possiamo permettere”.
“Inoltre, questo luogo rappresenta concretamente cosa significa, in questa città, cementificare il fronte mare. Chi conosce il prg del porto sa che prevede un milione e mezzo di metri cubi di cemento che verranno scaricati proprio sui moli del porto”. Una denuncia cui fa seguito una proposta. “Noi siamo qui per invitare i catanesi a rendersi conto di cosa è il Mulino Santa Lucia e di cosa può diventare Catania”. “Siamo qui per dire: chiudiamo la campagna elettorale, apriamo il porto”. “Quello che sta accadendo al porto – prosegue il candidato- è una grande speculazione edilizia: un milione e mezzo di metri cubi con la giustificazione di edificare aree attrezzate, centri commerciali, alberghi sulle banchine del porto”. “ Noi abbiamo un’altra idea di città e del porto”, a partire dalla distruzione del muro di cinta del porto. “Noi pensiamo di aprire immediatamente il porto, non solo al centro storico. L’apertura del porto riguarda due quartieri storici della città: san Cristoforo e la Civita tagliato fuori sia dal muro che da questa costruzione”. Per Iannitti: “Catania si deve riappropriare del suo mare anche attraverso il porto”. “Noi facciamo un percorso – spiega Iannitti- basato sulla bellezza e sulla bruttezza, partiamo da qua denunciando la bruttezza e chiuderemo la campagna elettorale in un luogo di straordinaria bellezza: via Crociferi”. E sulla chiusura di campagna elettorale dei suoi avversari, Iannitti dice la sua, in modo determinato e senza peli sulla lingua. “Tutti ci dicono che le elezioni si vincono nei quartieri popolari, noi ci siamo stati per denunciare l’abbandono: a San Cristoforo come a Librino”. Poi un durissimo affondo a Stancanelli e Bianco. “Loro dicono che le campagne elettorali si chiudono a Librino perché devono certificare che i voti a Librino si comprano o si arruffianano portando lì magari Giuseppe Castiglia o qualche altro comico”. “La nostra idea di quartieri popolari e di come si guadagnano consensi nei quartieri popolari è diversa”. “Ci auguriamo – dice Iannitti- che queste chiusure di campagna elettorale avvengano nella assoluta legalità e che stasera a Librino nessuno compri i voti”.
E stasera, grande testa in via Crociferi alle 20,30.