GIARRE – Si aggirava per strada da sola a cinque anni lungo la via Manzoni a Giarre. A segnalarne la presenza, ieri mattina, un residente della zona che ha chiesto l’intervento dei carabinieri. La piccola, trasandata e disorientata, è una dei nove minori rom che ormai da tempo vivono all’interno dell’ex pastificio Strano, tra le vie Manzoni e Musumeci. Allertati immediatamente anche polizia municipale e servizi sociali, che hanno raggiunto lo stabile, abbandonato all’incuria da tantissimi anni. La bimba è stata temporaneamente riaffidata alla madre ma l’episodio è stato subito denunciato al Tribunale dei Minori di Catania.
L’occupazione abusiva dell’ex pastificio giarrese non rappresenta purtroppo una novità. Già la vecchia amministrazione aveva sottoposto il problema all’attenzione della Prefettura di Catania, dalla quale si attendevano indicazioni per lo sgombero coatto. Ma la presenza di minori ha bloccato fino ad oggi ogni iniziativa.
Già da tempo del caso è stata interessata l’associazione onlus Si.Ro. (Siculo Romena) di Catania che da tempo collabora con la Prefettura e l’ufficio immigrazioni per far fronte a queste emergenze. Attualmente nell’edificio di via Manzoni vivono, in condizioni igienico sanitarie spaventose, ventitré adulti e nove minori. Questi i rom censiti ma potrebbero essere molti di più, stando ai racconti dei residenti che abitano nelle vie limitrofe. L’enorme stabilimento, compromesso dalle numerose infiltrazioni d’acqua piovana e infestato da topi e insetti, è privo di servizi igienici e di acqua. Nel corso degli ultimi mesi i volontari dell’associazione si sono recati più volte all’interno dello stabile, fornendo supporto ai rom.
Questa mattina il caso ex pastificio è stato al centro di un incontro al Municipio di Giarre, a cui hanno preso parte il vicesindaco Salvo Patanè, l’assessore ai servizi sociali, Giovanni Finocchiaro, il dirigente della V area Giuseppe Panebianco, il comandante della locale polizia municipale Maurizio Cannavò e i rappresentanti dell’associazione Si. Ro. L’obiettivo è quello di trovare una sistemazione alternativa, evitando così lo sgombero coatto e l’allontanamento traumatizzante dei minori dalle madri.