PALERMO – L’Ars ha dato il suo voto definitivo. Le elezioni nelle ex Province sono rinviate per l’ennesima volta. Il voto per i consigli dei Liberi consorzi e delle Città metropolitane era stato fissato per il prossimo 19 aprile. Sala d’Ercole ha però fissato una nuova finestra temporale all’interno della quale si svolgeranno le elezioni di secondo livello che dovrebbero svolgersi fra il 15 settembre e il 15 ottobre.
Nel frattempo però, potranno insediarsi le assemblee dei sindaci che sono l’organo base delle ex Province. L’Ars ha infatti approvato un emendamento al testo proposto dal deputato del Partito democratico Giuseppe Lupo che consente l’insediamento dell’assemblea. “Occorre insediare – ha commentato – entro aprile le Assemblee dei sindaci dei Liberi Consorzi e delle città Metropolitane per garantire collegialità e partecipazione migliorando l’attività delle ex province già prima delle elezioni di secondo livello”.
La legge è stata approvata con 31 voti favorevoli, 2 astenuti e nessun contrario. Il Movimento Cinque stelle è uscito fuori dall’aula prima della votazione. A esprimere le ragioni di questa decisione è stata la pentastellata Gianina Ciancio: “Non parteciperemo al voto – ha spiegato – perché non vogliamo partecipare all’ennesima pantomima. Stiamo ritardando le elezioni per ragioni politiche e non tecniche. Per questo – ha concluso – ci tiriamo fuori da questo gioco che non ragiona sui servizi ma solamente sull’organo politico”.
Per il capogruppo di Popolari e autonomisti Carmelo Pullara il rinvio “è un atto dovuto perché si assicuri al meglio la democrazia partecipativa consentendo a tutti gli amministratori di partecipare alle operazioni elettorali. Era inimmaginabile – prosegue il deputato – che i comuni prossimi alle elezioni per scadenza naturale piuttosto perché commissariati non potessero partecipare alla prima elezione degli organi del libero consorzio ecco perché il rinvio è un atto dovuto e non politico”.
Dopo l’ok al rinvio del voto nelle ex Province, l’Ars ha approvato la legge-voto per l’inserimento della condizione di insularità nello Statuto. “Una lunga battaglia che giunge a compimento, nella quale abbiamo lavorato per 3 anni, e che adesso passa al Parlamento nazionale” , dice l’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao che fa i complimenti ai deputati che hanno spinto il ddl (Figuccia, Lo Curto, Bulla, Galvagno, Arico’, Pullara) “ma sopratutto al Movimento Unione dei siciliani che ha lanciato la proposta”. La norma prevede che “lo Stato riconosce gli svantaggi derivanti dalla condizione di insularità e garantisce le misure e gli interventi conseguenti per assicurare la piena fruizione dei diritti di cittadinanza dei siciliani”.
“Oggi – ha commentato Vincenzo Figuccia, relatore del ddl – si apre all’impegno di una modifica statutaria che può divenire simbolo di un patto con lo Stato. Adesso auspichiamo nel superamento del doppio scoglio delle Camere e incalzare lo Stato perché venga definitivamente riconosciuto lo svantaggio derivante da una condizione geografica che non può relegarci a periferia esistenziale. È già – corre l’obbligo sottolinearlo – la lungimiranza della legislazione europea ci dà ragione, attenzionando da anni all’interno del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea il tema del rischio di satellizzazione delle aree insulari”.
“Confidiamo – ha aggiunto la capogruppo dell’Udc Eleonora Lo Curto- che la legge voto possa essere esaminata al più presto dalla Camera dei Deputati e dal Senato della Repubblica, con le procedure previste per le leggi costituzionali, per riconoscere ai cittadini siciliani gli stessi diritti e prerogative dei connazionali abitanti nelle altre regioni. La Sicilia non può più stare ai margini del processo di crescita di tutte le altre regioni europee. Il tema del superamento degli svantaggi derivanti dall’insularità avrà molteplici ripercussioni sociali ed economiche. I benefici di una questa legge avranno effetto diretto su settori come la salute, l’istruzione, la formazione, la mobilità delle persone e delle merci. Sarà importante per le imprese e per chi vuole fare impresa in Sicilia non pagare più un sovrapprezzo legato ai costi da sostenere per la continuità territoriale”.
Per il capogruppo di Diventerà Bellissima Alessandro Aricò “il via libera dato dall’Ars alla legge-voto per l’inserimento della condizione di insularità nel nostro Statuto è un risultato storico, atteso da anni e di fondamentale importanza per la Sicilia. Finalmente lo Stato dovrà riconoscerci gli svantaggi derivanti da questa nostra condizione penalizzante e garantire le misure e gli interventi compensativi in settori nevralgici come, ad esempio, la mobilità di persone e merci. Fin dal suo insediamento il governo Musumeci si è battuto con convinzione per raggiungere questo traguardo, ora tocca al Parlamento nazionale prendere atto del sacrosanto diritto della Sicilia e dei siciliani di avere le stesse opportunità di sviluppo del resto d’Italia”.