PALERMO – Si sarebbero spacciati per dentisti e fisioterapisti, ma in realtà esercitavano la propria attività abusivamente. Dodici persone sono state denunciate dai carabinieri del Nas che hanno indagato anche un osteopata che si spacciava per medico ortopedico. A Palermo, in particolare, i carabinieri hanno individuato due odontotecnici che esercitavano attività di odontoiatra, visitando e curando ignari pazienti pur non avendo mai conseguito la relativa laurea.
Si tratta di Giovanni Belviso, 52 anni, con studio in pieno centro città, in via Principe di Villafranca. Già sottoposto a sequestro alla fine del 2012, aveva ripreso normalmente la propria attività abusiva: i carabinieri dei Nas hanno trovato infatti la porta dello studio aperta, coi sigilli manomessi. Il secondo indagato è invece Antonino Costa, 62 anni, con studio in via Goldoni. “Purtroppo – spiegano i Nas – la gente tende a sottovalutare il ruolo del dentista, che invece deve essere un medico a tutti gli effetti. Quelli a cui i pazienti vengono sottoposti sono spesso interventi invasivi durante i quali viene somministrata l’anestesia. Il dentista deve essere in grado di affrontare ogni inconveniente, dalla piccola emorragia all’allergia all’anestetico, deve quindi essere una persona specializzata in quel settore”.
I controlli del Nas a Trapani, Marsala e Mazara del Vallo hanno portato alla chiusura di due centri di riabilitazione motoria presso cui lavoravano persone che praticavano attività di esclusiva competenza del fisioterapista, pur non avendo mai conseguito il titolo abilitativo che si consegue dopo un corso di studi universitari di tre anni. Ignari pazienti, pertanto, si sottoponevano a terapie manipolatorie praticate da persone incompetenti nonché a trattamenti eseguiti con apparecchiature (Tecar, Ultrasuoni, Laser Yag) che avrebbero potuto causare lesioni anche gravi od aggravare i loro traumi motori.
“L’abusivo costa poco alla società in termini di formazione, fa concorrenza sleale e guadagna bene perché è esentasse. Ma mette a rischio la salute pubblica”. Così Toti Amato, presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Palermo, in una nota congiunta con l’Aifi Sicilia, l’associazione regionale dei fisioterapisti. Che per voce del presidente, Angelo Ginestra, denuncia che “i fisioterapisti abusivi, secondo nostre stime, in Sicilia sono addirittura il doppio di quelli regolarmente abilitati: diecimila a fronte dei cinquemila che hanno alle spalle anni di studi e specializzazioni”. Ordine dei medici e Aifi intervengono con riferimento all’operazione dei Nas dei carabinieri che stamani hanno denunciato, tra Palermo, Trapani e Mazza del Vallo, 12 persone: odontotecnici che si spacciavano per medici dentisti, falsi fisioterapisti e un osteopata che si faceva passare per medico ortopedico. Ma “è solo la punta di un iceberg”, secondo le associazioni dei professionisti che ringraziano i Nas “per il prezioso lavoro svolto”. Il tema è delicato, insistono Ordine è Aifi. Non solo perché l’esercizio delle professioni sanitarie richiede competenze che non possono essere contrabbandate. Anche perché “a rischio – ripete Amato – è la salute. E credo sia diritto di tutti sapere che chi si prende cura della propria persona sia un professionista che abbia tutte le carte in regola, sia dal punto di vista formativo che etico-morale”. Inoltre gli abusivi, continua il presidente dell’Ordine, sono un problema sociale anche dal punto di vista delle “giovani leve di professionisti, con concorsi bloccati a fronte di tanto denaro speso dallo Stato per formarli, e quindi dalla società, e dalle loro famiglie”. Per il presidente dell’Aifi Sicilia, il bisogno di fisioterapisti è confermato pure dai recenti dati Istat secondo i quali nell’Isola la popolazione disabile si attesta sul 6 per cento contro la media nazionale del 5,5. “Ma non possono essere tecnici fasulli e senza alcuna storia professionale, a rispondere a questa fondamentale esigenza della società”.