PALERMO – Fabrizio Ferrandelli non diffamò la dirigente regionale Alessandra Di Liberto. Il due volte candidato a sindaco di Palermo sfruttò il diritto di cronaca consultando varie testate giornalistiche con un tablet durante un’intervista rilasciata alla trasmissione di La 7, La gabbia.
Maneggiando il tablet, bene in evidenza mentre la telecamera lo inquadrava,. Ferrandelli aveva parlato dei doppi incarichi assegnati a diversi dirigenti regionali, fra cui Di Liberto. Nelle sue parole non c’era nulla di offensivo, ma stava semplicemente citando informazioni trovate su varie testate giornalistiche in cui si faceva riferimento a “vari incarichi di grande responsabilità” a cui erano stati aggiunti “ulteriori funzioni” rispetto alla carica di dirigente regionale.
Frasi e circostanza che non configurano il reato di diffamazione. Hanno avuto ragione i legali di Ferrandelli , gli avvocati Marilia e Vincenzo Lo Re. Il Gip Filippo Lo Presti ha archiviato l’inchiesta.