PALERMO – “Esserci sempre”. Questo lo storico motto con cui la Polizia di Stato ha ricordato oggi i 163 anni scorsi trascorsi dal momento della propria fondazione, nel 1852. Un anniversario ricordato nelle varie sedi territoriali siciliane della struttura per la sicurezza. Anche a Palermo, oggi le celebrazioni. La questura della città è stata tra quelle a pagare uno dei contributi più alti per dedizione al lavoro e perseguimento della legalità. Lo ricorda la lapide collocata nell’atrio dove sono elencati nomi e cognomi di uomini e donne colpiti dalla criminalità organizzata.
Proprio di fronte a questo “luogo della memoria” della polizia palermitana, il questore, Guido Longo, e il prefetto, Francesca Cannizzo, hanno onorato i caduti con una corona d’alloro. La celebrazione, presso la caserma Lungaro. Nel suo discorso Longo ha richiamato le celebrazioni di domani in memoria di Giovanni Falcone sottolineando “la consapevolezza che da allora molto è stato fatto, soprattutto sul piano culturale, ma che molto c’è ancora da fare per un più adeguato standard di legalità quindi, di libertà e democrazia”.
Tra i momenti della propria vita professionale vissuti già “nella città disorientata ma ferma nel proposito di opporsi alla mafia”, il questore ha esaltato “il comitato spontaneo dei. “lenzuoli bianchi”, simbolo di una società civile “che non voleva essere additata come omertosa”. Compito della Polizia di Stato è quello di essere presente anche su questo fronte “attraverso iniziative miranti a far apprezzare ai giovani il rispetto delle regole, della preparazione professionale, delle diversità, dell’integrazione, della non prevaricazione, e, soprattutto, della democrazia e, quindi, della libertà. Nel corso della cerimonia, sono state conferite 10 promozioni per merito speciale e 14 encomi solenni a 24 appartenenti alla Polizia di Stato distintisi per valentia ed attitudine al sacrificio, in singole operazioni di polizia.
