PALERMO – Dalla chiesa di San Filippo Neri, al luogo che si è trasformato in una tomba per Aldo, il medico di 25 anni ucciso in discoteca venerdì scorso. Chi abita allo Zen si fermerà proprio davanti al “Goa” al termine di una fiaccolata in programma per domani sera, venerdì 20 febbraio, che si snoderà tra le strade del quartiere da cui viene il diciassettenne che si è consegnato ai carabinieri confessando di avere sferrato il calcio mortale al ragazzo.
Ieri sera a mobilitarsi sono state più di tremila persone che hanno partecipato alla fiaccolata in onore del ragazzo organizzata dagli universitari lungo le vie del centro città. Domani sarà la volta dei residenti dello Zen, che dicono “no al pregiudizio, non ci stiamo ad essere giudicati tutti allo stesso modo. Noi siamo vicini al dolore della famiglia Naro – scrivono sulla pagina creata su Facebook – e vogliamo che domani sera con noi ci siano tutti coloro che non si fermano al pregiudizio”.
“Nel nostro quartiere – dice Paola – non siamo tutti malvagi. Anzi. La cattiveria è ovunque, anche nelle zone “in” di Palermo. Coi nostri occhi vediamo arrivare qui macchine costose guidate da chi cerca droga ed alimenta i traffici che continuano a rendere malato lo Zen. Gente coi soldi, che appena torna a casa butta fango su di noi. Ho letto commenti terribili agli articoli pubblicati sui giornali – prosegue Paola – ci sono persone che vorrebbero radere al suolo questa zona, vorrebbero che sparissimo tutti dalla faccia della terra. Ma qui ci sono anche mamme, bambini e persone che lavorano. Abbiamo un cuore e vogliamo dimostrarlo, vogliamo ricordare Aldo, domani e per sempre”. La fiaccolata partirà alle 21.
