04 Giugno 2017, 08:30
3 min di lettura
PALERMO – Quegli occhi spaesati nella panchina del Millennium Stradium, con la Juventus in balia del Real Madrid di Cristiano Ronaldo, sono l’emblema della resa bianconera in quel di Cardiff contro i blancos (ieri sera in camiseta viola, ndr) ma al tempo stesso il ritratto di un giovane campione che, al contrario del più blasonato CR7 alla sua quarta Champions personale e quindi quinto pallone d’oro, ha sfiorato il più grande traguardo della sua giovane carriera ad appena 24 anni posto poi vederlo sfuggire sotto i colpi di una formazione come quella dei ‘galacticos’ vogliosi di bissare il successo dell’anno precedente. Per Paulo Dybala quella di ieri rimarrà dunque nella sua carriera una cicatrice indelebile da cancellare solo col sacrificio ed un maggiore esperienza che gli permetterà un giorno di alzare quel trofeo tanto ambito.
La finale di ieri sera per il ‘picciriddu’, così come veniva chiamato nel capoluogo siciliano prima della cessione ai bianconeri, ha rappresentato infatti una delle peggiori prestazioni per l’ex rosanero capace di grandissimi numeri in campionato (vedi i 19 gol messi a segno in patria) con il mister dei bianconeri che si è visto costretto a sostituirlo quando ancora mancavano più di 25′. Il volto dell’argentino, nel momento del cambio con Cuadrado al 77′, era eloquente: occhi bassi e volto scavato a riprova di una prestazione sicuramente al di sotto delle sue prestazioni, contro una difesa esperta e navigata come quella degli spagnoli che approfittando del mancato estro del talento di Laguna Larga hanno affondato il colpo.
Uno sguardo quello di Dybala al termine del march in cui in molti tifosi rosanero hanno intravisto l’attaccante impaurito per la prima esperienza in serie A dopo l’arrivo appena 18enne dall’Argentina contraddistinto da diverse difficoltà legate alla cifre sborsata da Zamparini per portarlo in Sicilia (12 milioni). Alla mente non può dunque che tornare l’anno della retrocessione in B in cui Paulo incise poco o nulla, vedendo scartato dalla maggior parte dei mister in rosanero, tanto da indurlo quasi a pensare di lasciare Palermo posto poi tornare sui suoi passi e gratificare un’intera piazza con magie e colpi di classe che avrebbero prima regalato nuovamente la massima serie e poi fatto innamorare la ‘Vecchia Signora’. pronta a fare carte false per averlo in bianconero.
Seguirono dunque due anni di successi, gol e relativi trofei in Italia, i primi per il sudamericano , ma non in Champions dove Dybala avrebbe voluto sfondare sin dall’inizio. Prima il Bayern Monaco ai quarti di finale ed il Real Madrid qualche ora fa nella finale di Cardiff hanno infatti spento sul più bello il sogno di una vita della Joya che, al contrario del suo compagno Gigi Buffon giunto ormai alla soglia dei 40 anni, però avrà modo di riprovarci più e più volte anche con maglie diverse. Il 4-1 in Galles, in cui l’argentino a differenza della gara col Barcellona ai quarti di finale allo ‘Stadium’ non ha avuto modo di decidere, resterà di sicuro nella mente di Dybala che, così come avvenuto nelle precedenti delusioni, soffrirà, elaborerà ma già dal prossimo allenamento sarà pronto a ripartire per tornare a giocarsi una finale di Champions, stavolta da protagonista assoluto.
Pubblicato il
04 Giugno 2017, 08:30