Sicilia, Finanziaria a 134 articoli: ecco i finanziamenti ai Comuni

Finanziaria, il testo sale a 134 articoli: la ‘miniera’ delle riserve per i Comuni

La legge di stabilità lievita: un solo articolo sugli enti locali contiene 33 misure

PALERMO – La Finanziaria della Regione Siciliana è lievitata fino a 134 articoli. Il testo venuto fuori dalla commissione Bilancio è gonfiato a dismisura e adesso ci si prepara all’esame dell’Aula, dove molte norme potrebbero cadere sotto ai colpi del voto segreto. La Finanziaria 2025, per avere un termine di paragone, si era fermata a 90 articoli. Un aumento esponenziale degli interventi, segnalato da diversi deputati in Aula, che si è verificato in commissione Bilancio.

Emendamenti entro venerdì

Il testo è stato incardinato nella seduta di oggi, guidata dal vice presidente vicario dell’Ars Nuccio Di Paola. La discussione generale si terrà domani, mercoledì 10 dicembre, e proseguirà nella seduta di lunedì. Il termine per gli emendamenti è stato fissato venerdì alle 12.

Le riserve per i Comuni

Un articolo in particolare, il numero 11, denominato ‘Interventi a favore degli enti locali’, che prevede le riserve a valore sul fondo per i Comuni, porta a nuove possibilità di spesa. Sono ben 33 i commi contenuti in un solo articolo. Accanto alla riconferma di spese già previste, come i finanziamenti ai Comuni Unesco o Bandiera Blu, ci sono tante altre previsioni di spesa nuove.

Una pioggia di finanziamenti sia di carattere generale, come le risorse del Fondo per gli investimenti che per il 2026 passa da 31 a 115 milioni di euro, sia di carattere molto più ‘locale’. Confermata la quota di trasferimenti per il Liberi Consorzi e le Città metropolitane, che potranno contare su 108 milioni di euro all’anno fino al 2028.

commissione Bilancio Ars
La commissione Bilancio dell’Ars

Per 11 grossi comuni bonus da 2,5 milioni di euro

Una nuova norma, ad esempio, ‘premia’ con 2,5 milioni di euro i grossi Comuni con una estensione superiore ai 250 chilometri quadrati, “che abbiano almeno una frazione”, e che non siano capoluoghi di provincia. Sono 11 i Comuni che rientrano in queste caratteristiche: Mazara del Vallo (Trapani); Monreale (Palermo); Piazza Armerina (Enna); Butera, Mazzarino e Gela (Caltanissetta); Caltagirone, Ramacca e Bronte (Catania); Noto (Siracusa); Modica (Ragusa).

I fondi serviranno per “far fronte alle difficoltà derivanti dalla gestione del territorio vasto”. Definiti anche i criteri di ripartizione: il 40% in base al numero degli abitanti, il 60% in base all’estensione del territorio. Si tratta di risorse che verranno destinate “esclusivamente – prevede la norma – a interventi di riqualificazione del territorio e di manutenzione del patrimonio”.

La norma ‘pro Catania’

Un altro comma dell’articolo 11 porta in dono sette milioni di euro per quei Comuni sotto piano di riequilibrio che, “a seguito della chiusura nel 2025 dell’attività della Commissione straordinaria di liquidazione – si legge – abbiano posizioni debitorie non soddisfatte”. Una condizione che sembrerebbe andare incontro al Comune di Catania, guidato dal sindaco FdI Enrico Trantino, dove nel mese di luglio si è conclusa l’attività della Commissione straordinaria liquidazione con la ricognizione dei debiti di Palazzo degli Elefanti.

Fondi per l’incremento demografico

Tra le pieghe dell’articolo 11 sputano 500mila euro nel 2026 per quei Comuni siciliani che abbiano registrato un incremento demografico “pari ad almeno il 3%” della popolazione rispetto all’anno precedente. Sarà l’assessorato alle Autonomie locali, che in questo momento è retto ad interim dal governatore Renato Schifani, ad erogare il contributo. Un milione di euro andrà a quei Comuni che hanno approvato il Pudm (Piano utilizzo demanio marittimo) e che potranno spendere queste risorse per implementare i servizi e le strutture volte alla fruizione delle spiagge libere da parte dei disabili.

Fondi per Ragusa, Siracusa e Agrigento

Al comma 21 si prevede un contributo di 1,5 milioni di euro in favore del Comune di Ragusa “per la valorizzazione di Ragusa Ibla”, e uno di un milione di euro per il Comune di Siracusa per la salvaguardia di Ortigia. Altri 800mila euro andranno al Comune di Agrigento per “interventi di risanamento ambientale, cura e pulizia del verde pubblico”.

Risorse per le minoranze linguistiche

Altri 500mila euro potrebbero finire a quei comuni dove sono presenti minoranze linguistiche ‘Arbëreshë’ e ‘gallo italiche’, condizioni che si registrano nel primo caso a Piana degli Albanesi (Palermo) e a San Fratello (Messina).

Le altre misure per i comuni

Spunta anche una norma che destina per il 2026 un milione e mezzo di euro ai comuni sede degli uffici di giudice di pace: il 70% da dividere in parti uguali, il 30% in pbase alla popolazione. Anche in questo caso sarà l’assessorato alle Autonomie locali a gestire il finanziamento. Un altro finanziamento da 1,2 milioni di euro è destinato ai comuni siciliani che possono vantare il titolo di ‘Città che legge’, concesso dal ministero della Cultura. La Finanziaria stanzia anche 800mila euro per gli enti che fanno parte dell’Associazione nazionale comuni virtuosi: la cifra va ripartita in proporzione alla popolazione.

Altri due milioni di euro vanno a tutti i Comuni per l‘acquisto di mezzi e attrezzature di emergenza da utilizzare in caso di calamità naturali; 1,2 milioni, invece, consentiranno agli enti locali di mettere in campo attività di pianificazione di protezione civile. Vale 3,5 milioni di euro, invece, il comma che distribuisce finanziamenti per i Comuni che devono fare fronte alle spese di sostentamento dei cani randagi in strutture di ricovero e custodia.


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