Politica

Finanziaria mutilata, stop da Roma: precari nel limbo

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18 Giugno 2021, 09:31

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Anche quest’anno la Finanziaria regionale siciliana non ha retto sotto la lente di ingrandimento della Presidenza del Consiglio dei ministri. Dieci articoli della Legge di Stabilità 2021 sono stati impugnati su richiesta dei ministeri dell’Economia, della Salute e della Pubblica amministrazione.

Lo stop che avrà maggiori conseguenze, anche sociali, è certamente quello dell’articolo 36, relativo alla stabilizzazione dei precari Asu, 4.571 persone che da più di 24 anni attendono la stabilizzazione e che stavolta avevano quasi toccato il traguardo con un dito prima di vederlo allontanarsi di nuovo.

La legge regionale violerebbe diversi principi costituzionali: parità di trattamento dei lavoratori (art. 3), pareggio di bilancio (art. 81), accesso al pubblico impiego (art. 97), copertura finanziaria e oneri a carico del bilancio (art. 117, comma 2, lett. e), stabilizzazione del personale in enti locali (art. 117, comma 2, lett. l). Nel caso della violazione dell’articolo 117, la Regione avrebbe sconfinato nella competenza statale.

Quali sono le norme impugnate da Roma

La scure del Governo si è abbattuta anche su altre due norme del capitolo “Personale”: quella sulla assegnazione della “retribuzione sostitutiva” ai dipendenti della CUC-Centrale unica di committenza (art. 5, comma 1, lett. f) e quella per il riconoscimento, retroattivo, di scatti di anzianità di servizio al personale “ex Arra”, oggi Osservatorio delle Acque del Dipartimento regionale Rifiuti (art. 14).

Stop alche ad alcune norme di ambito socio-sanitario, come per esempio gli articoli della Finanziaria relativi ai “progetti” di assistenza agli studenti disabili (art.41), l’articolo che istituiva i centri regionali di diagnosi prenatale Nipt (art.54), la norma con cui la Regione assegnava un contributo, da quantificare di volta in volta, alla Rete Mediterranea per la Salute degli Animali dell’Istituto zooprofilattico della Sicilia per la prevenzione di malattie che possono essere trasmesse tra gli animali e l’uomo (art. 56); la norma sull’incremento orario ai veterinari specialisti ambulatoriali (art.50). Quest’ultima norma valeva quasi otto milioni di euro da recuperare dai fondi della sanità regionale.

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Cancellati anche gli articoli “farmaceutici” della Finanziaria, come quello sulla prescrivibilità, in deroga ai vincoli dell’Aifa-Agenzia italiana del farmaco, di farmaci anti-infiammatori alle pazienti affette da endometriosi (art. 55). Salta anche la norma con cui la Regione, anticipando le valutazioni dell’Aifa, autorizzava l’uso di “Zolgensma”, la terapia genica contro l’atrofia muscolare spinale, anche per la cura dei più piccoli, stanziando 4,2 milioni di euro.

E non si è salvato, infine, nemmeno l’articolo sulla “cannabis terapeutica” (art.57), salutato con favore al momento dell’approvazione dalla maggior parte delle forze politiche e votato in Aula all’unanimità. La norma consentiva l’avvio di progetti per la fornitura di cannabis terapeutica, mediante enti dell’assessorato all’Agricoltura, come l’Esa, per “sopperire alle richieste derivanti dal fabbisogno accertato dalle Autorità Sanitarie nazionali di produzione della Cannabis terapeutica”.

Armao: “Norme impugnate di iniziativa parlamentare”

“L’impianto della manovra finanziaria è assolutamente salvo e corretto”, ha commentato l’assessore regionale all’Economia Gaetano Armao. L’assessore spiega che la Ragioneria generale aveva avanzato sospetti di incostituzionalità su 46 norme, “alla fine la legge di bilancio è passata indenne al vaglio e su quella quella di stabilità l’impugnativa riguarda una decina di norme, il 90 per cento di iniziativa parlamentare”.

“Su 115 articoli della finanziaria ci sta che una decina siano contestabili – ha aggiunto – tutte le vestali che avevano detto che la manovra sarebbe saltata dovrebbero prenderne atto”. “Ringrazio la ministra Mariastella Gelmini per il confronto sereno e costruttivo portato avanti”, ha concluso l’assessore.

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18 Giugno 2021, 09:31

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