ACI CASTELLO – Una giornata dedicata a salute e ricerca, partendo dall’ambiente subacqueo ma con obiettivi ben più vasti. “Bellatrix Citizens Science” il nome dell’iniziativa durante la quale sommozzatori professionisti e subacquei sportivi si sono prestati come volontari ad una serie di rilevamenti fisici: i dati raccolti saranno utili a vari livelli d’indagine, nell’ambito del progetto “Fliyng Bubbles for Professional”.
Sul tavolato del lido Bellatrix, in prima linea accanto a istruttori e allievi di varie scuole subacquee catanesi, i Vigili del Fuoco e i ricercatori della fondazione Divers Alert Network (DAN): tale organo opera da oltre trent’anni per la sicurezza subacquea, tanto nel settore assistenziale quanto in campo scientifico.
Abbiamo domandato al professor Alessandro Marroni, presidente di DAN Europe, quale risvolto possano avere tali studi sulla cura delle più comuni patologie “terrestri”. “E’ un aspetto che ci sta particolarmente a cuore”, ha affermato Marroni, “L’immersione comporta nell’organismo reazioni a vari livelli fisiologici: studiandole possiamo ottenere dati utili alla conoscenza dei sistemi cardiovascolare, metabolico, immunitario”. L’iniziativa giova anche a consolidare un lavoro statistico che prosegue dal 1993: “Abbiamo raccolto nel nostro database circa 300 mila profili d’ immersione coi relativi dati fisiologici:”, ci ha poi illustrato Marroni, “tutti i subacquei possono contribuirvi in prima persona: vogliamo che la ricerca sia partecipata, e si sviluppi fuori dalle aule e dai laboratori”.
Sul tipo di esami condotti, si è diffusa la professoressa Venera Cardile, docente di Fisiologia: “L’Università di Catania si occuperà della parte molecolare, analizzando DNA ed RNA dei soggetti partecipanti; coordinatore dello studio sarà il prof. Perciavalle”. Altri esami, ci ha poi chiarito il dottor Massimo Pieri, saranno quello dell’emoglobina e l’ematocrito. Le condizioni meteo-marine hanno però impedito l’immersione in programma e quindi ulteriori rilevamenti, che verranno svolti nei giorni a venire. Nell’immediato, un primo beneficio della ricerca sarà per i sommozzatori dei Vigili del Fuoco, come ha illustrato il primo dirigente Medico VV.FF. Roberto Appiana: “Ci auguriamo che ne possa risultare un ampliamento delle nostre possibilità d’intervento, pur mantenendo elevata la sicurezza degli operatori in immersione. Attualmente seguiamo protocolli piuttosto restrittivi”.
La comunità subacquea sembra aver recepito appieno la portata di quest’iniziativa, che ben s’inserisce tra le ultime idee per rivalutare la costa e i fondali catanesi. Anche sul piano ambientale non mancano le idee, ed una in particolare procede verso la sua realizzazione: ce l’aveva delineata qualche mese fa il dottor Riccardo Leonardi, uno dei responsabili dei laboratori del Dipartimento di Scienze biologiche. Partecipante entusiasta al rilevamento del DAN Europe, Leonardi ci ha brevemente aggiornati sui possibili sviluppi, tra i quali rientrerebbe l’appoggio dell’Università. “Questo specchio d’acqua può diventare un grande laboratorio. Il Comune stesso dovrebbe mostrare interesse verso la campionatura delle acque, prima azione indispensabile per monitorare lo stato di salute del fondale”. Le acque della zona, è noto, celano una foresta di gorgonie rosse e gialle, che negli ultimi anni hanno iniziato a risentire pesantemente dell’inquinamento e di alcuni animali infestanti.
Soddisfazione anche da parte delle associazioni subacquee presenti: dalle fila della ESA Catania Diving School proviene Antonio Galati, l’istruttore che già dallo scorso anno ha avviato i contatti col mondo accademico manifestatisi anche con iniziative come “Telethon d’aMare” nel 2106: “Concepiamo la subacquea come innovazione e ricerca costante, intendiamo diffondere il messaggio che ci si può divertire in sicurezza, realizzando opere utili alla collettività”: così Galati ha espresso l’obiettivo dell’associazione, in ciò appoggiato dal presidente Luigi Costantino. Dello stesso parere -non privo di grande emozione- i subacquei dello storico centro “Sport Sub Ciclope” di Acitrezza, insieme al gruppo DNA Shock: “Qualunque evento utile alla nostra città, che abbia come protagonista il mare, ci vedrà sempre presenti e orgogliosi di esserci”. Ma anche una realtà “esterna” come il Lions Club Catania Mediterraneo ha fornito un contributo all’evento: “Come ‘service club’ diamo notevole importanza allo sport e alla tutela dell’ambiente”, ci ha detto il presidente Giuseppe Ferlito, “e in quest’ottica abbiamo donato ai VV.FF. un pallone da sollevamento, utile al recupero di oggetti abbandonati sott’acqua. Diamo il massimo della disponibilità a quest’iniziativa”. Cura dell’uomo e salvaguardia dell’ambiente, passando per la valorizzazione delle molte testimonianze storiche: il Golfo catanese continua ad offrire ai suoi abitanti possibilità di conoscenza e miglioramento.