Formazione, profondo rosso: arretrati ed enti in ginocchio

Formazione, profondo rosso: arretrati ed enti in ginocchio

Una situazione drammatica che stamattina sarà al centro del vertice convocato a Palazzo d’Orleans dal presidente Renato Schifani.
LA VERTENZA
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PALERMO – La formazione professionale si conferma il Tallone d’Achille della Regione Sicilia. Un settore che conta circa novemila enti accreditati e oltre duemila lavoratori, tra docenti e personale amministrativo, che restano al palo in attesa di ingenti somme rendicontate ma non ancora saldate che risalgono all’anno scolastico 2018-2019.

I soldi che mancano all’appello e il vertice di Schifani 

Pallottoliere alla mano, mancherebbero all’appello qualcosa come 130 milioni di euro.  Una situazione drammatica che stamattina sarà al centro del vertice convocato a Palazzo d’Orleans dal presidente Renato Schifani con le categorie datoriali e sindacali dopo il grido d’allarme lanciato nei giorni scorsi. Una mossa, quella del presidente della Regione, che nei fatti bypassa l’assessore al ramo Mimmo Turano che pure ha garantito un impegno diretto e ha cercato di gettare acqua sul fuoco delle polemiche. Ma andiamo con ordine e proviamo a districare la complessa matassa dei problemi, strutturali e no, che attanagliano il comparto. Un settore che da più parti si chiede di riorganizzare (compito che spetta alla Regione) con enti che molto spesso non rispondono alla domanda che viene posta dal mondo del lavoro in termini di figure professionali. Da qui la richiesta di ripensare il settore e adeguarlo alle richieste di un mondo del lavoro in continua evoluzione. Un settore nel quale ci sono enti a due velocità che vedono i colossi della formazione reggersi su contratti a termine con lavoratori pagati ben oltre l’erogazione della propria prestazione lavorativa, in barba a qualsiasi regola contrattuale, che vantano comunque una posizione di “vantaggio competitivo” rispetto a quelli di piccole dimensioni nei quali vigono rapporti di lavoro a tempo indeterminato con erogazione mensile degli stipendi. 

“Quest’anno abbiamo lavorato con una cambiale già scaduta” 

”È una vecchia storia. Il problema della Regione Sicilia è che emana gli avvisi, ci fa avviare i percorsi ma poi per pagare passano anche anni, dobbiamo ancora ricevere i saldi di alcuni avvisi del 2018, 2019, 2020 sono grosse somme. Io ad esempio che gestisco un ente piccolo devo ricevere ad oggi circa 1 milione di euro un ente piccolo, non oso pensare cosa avanzano gli enti più grandi”, spiega a LiveSicilia Toni Marfia, responsabile di Federterziario Sicilia scuola. “I problemi maggiori riguardano il pagamento per intero dei docenti, che vivono di acconti, io trovo assurdo che si debbano attendere 5 anni per attendere i compensi”. “Schifani ancora non ci ha promesso nulla, vedremo oggi. La posizione di Turano per quello che leggo sui giornali è indirizzata a risolvere il problema. Il punto è che la Regione ha poco personale e non riesce a portare avanti tutti i progetti”, spiega e tratteggia un quadro a tinte fosche. “Quest’anno sull’avviso primi mesi ancora dobbiamo ricevere i primi acconti e l’annualità scolastica sta per finire, abbiamo praticamente lavorato con una cambiale già scaduta da tempo”, continua. Poi indica una possibile via d’uscita dal cul de sac. “Per sbloccare la situazione serve un po’ di buona volontà, bisogna capire che strada intende imboccare la Regione per creare percorsi di formazione che portano dentro il mercato del lavoro e poi un apparato amministrativo che funzioni e che ci paghi regolarmente: questa è la nostra richiesta”, dice Marfia. 

La mozione del Pd all’Ars 

Sullo stato dell’arte della formazione professionali sicula pesano i ritardi accumulati nella nuova programmazione dei fondi europei e sul programma Gol (finanziato nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) che prevede milioni di euro per favorire la formazione e l’inserimento nel mondo del lavoro di un’immensa platea di categoria (donne, Neet, percettori di ammortizzatori sociali e Rdc). Le sigle sindacali chiedono che si riunisca il “comitato regionale per le politiche della formazione professionale”, una richiesta avanzata nei giorni scorsi anche dal capogruppo del Pd all’Ars, Michele Catanzaro.  I dem, inoltre, hanno presentato una mozione per impegnare il governo regionale a rivedere e migliorare le politiche della formazione professionale in Sicilia a partire dalla pioggia di finanziamenti in arrivo dal Pnrr e dal Fondo Sociale Europeo.

“Il Par Gol Sicilia, approvato con una delibera di giunta del febbraio 2022 assegna per la prima annualità (2022) l’importo di quasi 95 milioni di euro in relazione ad un numero, per l’anno 2022, di 64.680 di beneficiari di cui 17.248 coinvolti in attività di formazione e di questi 6.468 beneficiari in formazione per il rafforzamento delle competenze digitali ma dimentica la categoria dei Neet”, è l’appunto fatto da Catanzaro sul piano siciliano. Un aspetto di non poco conto per la regione che detiene il triste record in termini di giovani che non studiano e non lavorano: il 36,8%. Insomma, il lavoro da fare di certo non manca. 


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