PALERMO – Annullato il sequestro della Mix Media srl. La società, secondo l’accusa, avrebbe fatto parte del cosiddetto sistema Giacchetto. Una tesi contestata dagli avvocati Lillo Fiorello ed Elettra Bartolozzi. Secondo i legali, manca il “fumus commissi delicti”. Non si conosce ancora con quale motivazione, ma il Rissame ha annullato il sequestro, proprio come era avvenuto nei giorni scorsi per il patrimonio di Faustino Giacchetto. Sempre il Riesame, infatti, la settimana scorsa ha bocciato il sequestro per equivalente di beni per 78 milioni al manager della pubblicità finito al centro dello scandalo che ha travolto il Ciapi di Palermo.
Nel 2013 finirono in carcere diciassette persone, tra cui Giacchetto, consulente dell’ente di Formazione professionale. Allora gli investigatori si concentrarono, su input dei commissari europei dell’Olaf, sui 15 milioni di euro del progetto Co.Or.Ap. Una vicenda già sfociata in un processo. Qualche mese fa, però, l’inchiesta si estese ad altri sette progetti: Infoa, Carovana per l’orientamento, Formispe, Forum della Legalità, Attività per gli Enti locali, Labor e Scuola Lavoro. Sette progetti finanziati dall’Unione europea con 78 milioni di euro. E scattò la misura patrimoniale “per equivalente”, cioè a garanzia dell’eventuale danno subito dall’erario. Un danno che complessivamente potrebbe toccare quota 78 milioni. Tanti quanti sono i soldi previsti per i progetti del Ciapi finiti sotto inchiesta. Tra le società sotto sequestro c’era anche la Mix Media srl. Ora il provvedimento è stato annullato dal Riesame.