"Forza Italia è morta, e in Sicilia..." - Live Sicilia

“Forza Italia è morta, e in Sicilia…”

Miccichè a tutto campo su "L'Espresso"
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“Forza Italia? E’ sparita. I coordinatori del Pdl, La Russa, Bondi e Verdini? Il lupo, l’agnello e il cane pastore, che dovrebbe difendere il gregge, ma di fronte al lupo. La scelta di candidare un leghista in Veneto? La pagheremo caramente”. Fondatore di Forza Italia in Sicilia, Gianfranco Micciché, sottosegretario a Palazzo Chigi con delega al Cipe, critica in una intervista a ‘l’Espresso’ la gestione del suo partito. “Che dopo 16 anni dalla nascita di Fi non ci sia una classe dirigente tale da proporre dei propri candidati alla presidenza delle Regioni mi sembra sconfortante. Cosa che non è, perché invece so che questa classe dirigente esiste ed è di elevata qualità. L’impressione è che ci sia il divieto di candidare qualcuno che proviene da Forza Italia, come se esistesse interesse a farla sparire”, sottolinea. Alla domanda su chi sia il responsabile, Micciché risponde: “Purtroppo con la nascita del Pdl stanno emergendo posizioni correntizie: ecco allora in Veneto Sacconi e Brancher non vogliono si candidi Galan, come in Sicilia un anno e mezzo fa Alfano e anche Brancher non vollero Micciché. Alla fine Berlusconi, per liberarsi dalle scocciature dei veti incrociati, sceglie gente terza”. Quanto ai tre coordinatori, “abbiamo messo a capo del partito un lupo, un agnello e un cane pastore, che dovrebbe difendere il gregge, ma di fronte al lupo. La Russa non perde un colpo per ottenere quello che interessa ad An, mentre Bondi e Verdini non riescono a gestire questa lotta intestina” col risultato che “ci stiamo facendo del male”: “Ho l’impressione che si stia dissolvendo tutto. La fusione nel Pdl c’é stata: ma nel senso che Forza Italia è fusa, sparita”. Per Micciché i coordinatori vanno cambiati: “E’ quello che vorrei ottenere da Berlusconi: che mi guardi negli occhi e mi dica cosa vuole fare, se veramente vuole far finire Forza Italia. Se invece non è così, come auspico, allora deve prendere dei provvedimenti”. “In nome delle correnti – insiste – gli dicono tali e tante bugie E lui non può certo fare il giro di tutte le province, subisce le menzogne che gli raccontano. Ma quando ci sarà la riunione dei presidenti di Regione e non ce ne sarà uno di Forza Italia, chi aiuterà Berlusconi? Cota, Zaia, Scopelliti? L’unico sarà Formigoni”. Meglio i falchi che spingono Berlusconi allo scontro con Fini, o le colombe che tentano di mediare? “Io non sono mai stato una colomba, ma rompere con Fini mi sembra un’ulteriore stupidaggine. Anche se penso che la fesseria sia stata fatta all’inizio: quando c’é una fusione, un leader fa il presidente e l’altro il segretario del partito. Sono rimasto molto deluso che Fini non l’abbia fatto”. E ancora: “Quando si mette a capo della Sicilia un coordinatore schierato con violenza contro l’altra corrente, cosa si deve fare? L’altra corrente, che è stata buttata fuori, decide di combattere”.
“Ne ho parlato con Berlusconi più volte: mi ha dato l’impressione di capire qual è il problema, ma i tempi cominciano ad allungarsi un po’ troppo. – aggiunge – O si trovano soluzioni in tempi brevi o temo che il danno sarà irreversibile”. All’opposizione anche l’Udc. Una formula esportabile in chiave nazionale? “Non credo: la formula siciliana è effetto e non causa di una situazione, nata dal fatto che Pdl e Udc hanno deciso di votare contro il Dpef regionale con la speranza che Lombardo si dimettesse. Spero non esistano in Italia altre regioni in cui il Pdl dopo aver voluto un candidato se ne pente. Anche se penso che la candidatura di un leghista in Veneto la pagheremo caramente”, conclude Miccichè.


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