MONZA – Renato Schifani rilancia l’idea di una Forza Italia “che deve trasformarsi da partito leaderistico a partito pluralistico”. Da Monza, dove si è riunita l’assemblea nazionale degli enti locali di Forza Italia, il governatore siciliano ha descritto ancora una volta la sua visione sull’era post-Berlusconi. “Dobbiamo riunire nel segno di Forza Italia le figure autorevoli che si sono sempre riconosciute nel Ppe – ha spiegato -. L’ala moderata del Paese ha sempre avuto la responsabilità di essere frantumata. Berlusconi è riuscito a riunirla e ora che non c’è più non possiamo permetterci il lusso di disgregarla di nuovo. Tradiremmo Berlusconi”.
Schifani: “Berlusconi non amava yes man”
Concetti espressi più volte da Schifani nell’ambito della dialettica interna del partito, come in occasione del Berlusconi Day di Paestum. “Stiamo vivendo un momento in cui siamo chiamati a camminare sulle nostre gambe. Berlusconi tre giorni prima che venisse ricoverato mi parlava di coordinatori e del partito, perché Forza Italia era la sua vita”, ha aggiunto Schifani. “Berlusconi non ha mai amato yes man e cortigiani – ha continuato il presidente della Regione Siciliana -. Gli piaceva il confronto sui temi seri e ho imparato molto”. Secondo Schifani oggi Forza Italia vive “un momento delicato” e occorre “far sentire gli amministratori protagonisti della dinamica e della crescita del partito” da trasformare “da partito leaderistico a partito pluralistico”.