PALERMO – A tre giorni dalla chiusura dei giochi il Giro ha un padrone indiscusso, Steven Kruijswijk. L’olandese della Lotto Soudal chiude la Muggiò-Pinerolo, diciannovesima tappa da 240 km, con il simbolo del primato ancora sulle spalle e i diretti avversari regolati senza che nessuno abbozzasse un attacco per intimidire il ciclista 28enne. Anche nella tappa piemontese infatti, nonostante il muro di via Principi di Acaja e la salita di Pramartino nel finale, Chavez, Valverde e Nibali, rispettivamente nelle prime quattro posizioni della generale, non sono riusciti a mettere in difficoltà la maglia rosa che, alla vigilia delle tappe decisive sui Pirenei, vede sempre più vicina l’impresa.
La cronaca. La fuga partita dopo i primi km prende il largo con 22 attaccanti presenti da cui ai meno 40 km sulla salita di Pramartino rimangono Brutt, McCarthy e Rovny (Tinkoff), Trentin e Brambilla (Etixx), Moser e Navardauskas (Cannodale), Domont (Ag2r) Busato (Wilier), Oss (Bmc), Timmer (Giant). La salita più impegnativa della tappa fa selezione più e più volte fino a portare in testa Moreno Moser e Gianluca Brambilla. I due in solitaria staccano il resto degli undici attaccanti dopo aver affrontato il muro di via Principi di Acaja chiudendo nelle due prime posizioni lo scollinamento del Gpm. Il gruppo maglia rosa si mantiene a più di 13’ quando attacca la salita di Pramartino con Kruijswijk, Chaves, Valverde e Nibali tutti vicini fra di loro.
L’olandese può affidarsi al compagno Battaglin mentre Valverde sul palermitano Giovanni Visconti, per Nibali la solita certezza rappresentata da Michele Scarponi. A 10 km dall’arrivo Moser e Brambilla provano a staccare Trentin, Modolo, Arndt e Rovny a 36” di distanza mentre il gruppo maglia rosa corre una tappa alternativa ai soliti 12’ di distacco. I due in testa collaborano fra di loro per rendere possibile l’arrivo in due nello strappo di via Principi di Acaja con pendenze che arrivano al 20 percento con fondo stradale in pavé. Nel gruppo maglia rosa non scatta nessuno nel frattempo.
La battaglia fra il trentino e il friulano è emozionante con scatti e controbatti dopo 240 km alle spalle fra due ali di pubblico in visibilio. Il traguardo posto a 1,5 km dopo la discesa vede i due attaccanti giocarsi la vittoria di tappa anche se come nel più incredibile dei finali alle loro spalle arriva di gran carriera Matteo Trentin, compagno di Brambilla, che beffa Moser che nel frattempo non ha ricevuto più cambi da Brambilla. La vittoria va dunque al ciclista della Etixx-Quickstep con gli uomini di classifica che sul muro dei principi di Acaja rimangono tutti in fila dietro la maglia rosa che anzi mostra ancora la sua superiorità mantenendosi costantemente in prima posizione. Dopo la discesa Valverde abbozza uno scatto sopravanzando l’olandese ma in classifica tutto resta invariato.