ROMA – “Sono convinto che ci aspetta nuovo Rinascimento, in cui l’Italia sarà protagonista” con “una nuova consapevolezza” e “nuovi consumi culturali”. A dirlo, il ministro della Cultura, Dario Franceschini, intervenendo oggi alla presentazione della 29/a edizione delle Giornate Fai di primavera, in programma il 15 e 16 maggio. “Il Fai – dice il ministro – fa un lavoro straordinario. Mette insieme molte delle cose che dovrebbero essere da esempio nel settore dei Beni culturali: un volontariato straordinario, una collaborazione pubblico-privato a tutti livelli, una valorizzazione dell’Italia meno conosciuta e di una quantità enorme di luoghi fantastici, ognuno dei quali in un altro Paese sarebbe di per sé un grande attrattore di turismo internazionale. L’abbondanza di patrimonio che abbiamo – prosegue – non può essere una ragione per non tutelarlo, non valorizzarlo doverosamente e fino in fondo, come ci impone la Costituzione, la nostra coscienza di cittadini e come ci deve spingere la consapevolezza che investire sulla bellezza italiana è una grande condizione di crescita economica e sociale”. Quanto alle Giornate di primavera, saltate lo scorso anno per il lockdown e confermate solo all’ultimo (oltre che soggette ancora ad eventuali cambiamenti di colore delle regioni) , dice il ministro “proprio come l’apertura intelligente, scrupolosa e coraggiosa de teatri, cinema e musei dopo il 26 aprile, saranno la dimostrazione che si può usufruire del patrimonio culturale, offrendo un’occasione ai cittadini e ai turisti che hanno ricominciato a viaggiare. Lo dico in modo non retorico – aggiunge – la cultura sarà il veicolo della ripresa nel nostro Paese, non solo per la quantità di patrimonio culturale e di storia che custodiamo, ma anche perché durante il lockdown e in questi ultimi mesi si è capito cos’è l’Italia con i cinema e i musei chiusi, con le piazze senza musica, concerti, ne’ persone. Non a caso abbiamo registrato dati importanti, come la crescita della vendita dei libri nell’ultimo anno, anche in controtendenza rispetto ad altri stati europei. Sono convinto che la fase dell’uscita dall’emergenza e rientro nella normalità sarà un grande nuovo Rinascimento, in cui la consapevolezza di cos’è l’Italia senza il proprio patrimonio materiale e immateriale spingerà ad andare verso consumi culturali nuovi”.
Il ministro della Cultura fiducioso: "L'Italia sarà protagonista"
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