"Governo non autorevole | Mai arrivati a questo" - Live Sicilia

“Governo non autorevole | Mai arrivati a questo”

Mentre all'esterno del Palazzo dei Normanni dilaga la protesta dei forestali, senza stipendio dopo l'impugnativa da parte del Commissario dello Stato del ddl sul mutuo, il governo si "assenta in massa". La seduta, salta. Ma piovono le accuse dell'opposizione: "Esecutivo irresponsabile".
Scontro istituzionale
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“Un governo assente, non più autorevole, che sta improvvisando”. Non va per il sottile il presidente dell’Ars Francesco Cascio. Le dichiarazioni, forti, giungono a margine di una seduta d’Aula nella quale si sarebbe dovuto discutere, tra le altre cose, degli stipendi dei Forestali, dei trasferimenti ai Comuni, degli stanziamenti per i trasporti. Ma alla seduta, il governo regionale non s’è presentato: “Mi hanno chiesto altri sei giorni – ha detto Cascio – ed essendo assente l’esecutivo, io non posso andare avanti”. Così, la seduta è stata rinviata al 22 maggio, non prima di aver “ospitato” gli interventi di diversi deputati che hanno attaccato gli assessori assenti.

“Siamo alla Corrida. Siamo di fronte a dilettanti allo sbaraglio”. L’affondo del capogruppo di Grande Sud Titti Bufardeci che sintetizza ironicamente la sfilza di interventi con i quali i deputati regionali hanno, di fatto, chiesto di “commissariare il governo”. Governo che, come detto, in Aula non c’era.

Ma fuori dal Palazzo dei Normanni, c’è ressa. I lavoratori forestali hanno riempito la piazza del Parlamento, chiedendo una soluzione per il blocco dei loro stipendi, impugnati dal Commissario dello Stato perché garantiti da un mutuo inutilizzabile per quella finalità.

Ma oggi, il governo non c’è. “Latita”, dice Fabio Mancuso, “dopo aver presentato in Aula provvedimenti che tutti sapevamo non potessero avere uno sbocco legislativo”. Leggi, insomma, che sarebbero state quasi certamente impugnate. Il tempo, però, stringe. Dal primo giugno dovranno entrare in servizio i 27.000 forestali. Servono, solo per il primo mese di stipendio, 35 milioni. Che non ci sono. Si sta lavorando e si lavorerà in Commissione bilancio in queste ore per trovare una soluzione.

“Seguirò personalmente – ha commentato il presidente dell’Ars Francesco Cascio, al termine della seduta – i lavori in Commissione. Dobbiamo a tutti i costi ottenere il mutuo per intero, individuando capitoli di bilancio legati a investimenti su cui indirizzare quelle somme. Ma devo ammettere – ha aggiunto Cascio – che non ricordo fossimo mai arrivati a una situazione simile”. Una situazione, insomma, nella quale il bilancio, approvato già con un ritardo di quattro mesi, “è come se si trascinasse ancora. E i problemi – ha proseguito il presidente dell’Ars – sono diversi: penso anche ai precari dei Comuni. La scadenza dei loro contratti porterà alla paralisi degli enti locali”. Contratti bloccati da un altro intervento del Commissario dello Stato, quello sulla Finanziaria, che ha bocciato, tra le tante norme, anche quelle riguardanti l’accantonamento negativo per Enti locali, trasporti, collegamenti con le isole minori ed ex Tabella H.

Nonostante questo scenario allarmante, però, il governo regionale oggi non s’è presentato in Aula. “Mi hanno chiesto – ha spiegato Cascio – altri sei giorni per trovare una soluzione, anche a livello nazionale. Ma io oggi mi chiedo – ha aggiunto – se il governo oggi abbia l’autorevolezza per discutere con Roma. L’esecutivo, certamente, ha dimostrato una grande improvvisazione”.

Frutto, anche, forse di qualche scelta sbagliata compiuta in passato: “Due anni fa, dopo il primo ribaltone di Lombardo – ricorda Cascio – io proposi una specie di ‘patto civico’, un governo di responsabilità nell’interesse della Sicilia. Fui crocifisso, anche dagli esponenti del mio partito”. Ma oggi le responsabilità sono di altri. “Di un governo – ha affondato Cascio – che oggi sta pensando anche di sostituire qualche assessore, solo per ripagare l’impegno di qualcuno durante la campagna elettorale palermitana”.

Ma oggi, in Aula, la maggioranza ha chiesto di “esautorare” il governo. Di commissariarlo, quasi, dopo gli interventi del Commissario dello stato: “L’Assemblea non può esautorare l’esecutivo – ha detto Cascio – ma certamente l’assenza di oggi è grave. Sugli interventi del Commissario dello Stato, però, – ha proseguito – mi sento di dire che, mentre prima forse si chiudeva un occhio, oggi gli occhi sono tenuti ben aperti. Meglio prima o oggi? Una soluzione di compromesso è sempre preferibile, nell’interesse collettivo”.

La seduta di oggi, così, si è ridotta in una specie di fuoco incrociato contro un “fantasma”. Un governo assente, “ma anche incompetente e inadeguato”, ha attaccato Michele Cimino, che ha invitato il parlamento “a prendere in mano le redini della situazione”. “Presidente, – ha detto invece Giuseppe Buzzanca rivolgendosi a Cascio – faccia subito venire il governo in Aula, la situazione è gravissima”. “Lombardo e i suoi assessori – l’affondo di Nino Beninati – dovrebbero andare dalla gente lì fuori a dire la verità: non hanno una soluzione”, mentre Vincenzo Vinciullo ha chiesto la presenza, almeno, del vicepresidente Giosuè Marino: “Esiste? Dov’è? Se è assente perché non condivide le scelte del governo, si dimetta”.

Ma il peso “dell’assenza” dell’esecutivo Lombardo, più che negli strali dell’opposizione, è tutto nell’imbarazzo del vicepresidente della commissione attività produttive Pino Apprendi, intervenuto per accendere i riflettori su uno dei tanti focolai di crisi in Sicilia, quello riguardante l’ex stabilimento Fiat di Termini: “Ma certamente – ha ammesso – l’assenza del governo non agevola il mio intervento”.


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