GROSSETO – Una vasta chiazza di una sostanza oleosa, non ancora identificata, è apparsa nella tarda mattina del 2 novembre scorso intorno alla fiancata sinistra della Costa Concordia. La perdita, causata dalle pessime condizioni del mare nei giorni tra il 30 ottobre ed il primo di novembre, si è comunque arrestata a tarda notte. Per il presidente della regione Toscana, Enrico Rossi, la situazione sembrerebbe sotto controllo, ma ribadisce che serve trasparenza e non bisogna nascondere nulla.
A diffondere notizie altrettanto rassicuranti è stata anche Maria Sargentini, presidente dell’Osservatorio per la rimozione della Costa Concordia. Secondo il presidente Sargentini le verifiche fatte per capire l’origine dello sversamento sono ancora in corso ma i mezzi per il disinquinamento sono stati subito attivati per prelevare ed analizzare i campioni della sostanza oleosa.
Gli addetti ai lavori escludono categoricamente che si possa trattare di carburante poiché già pompato fuori dalla nave nel marzo scorso. Si ritiene invece che il liquido sconosciuto possa essere proprio olio proveniente dalla sala macchine o un lubrificante delle parti meccaniche.
La causa dello sversamento, secondo l’osservatorio, è la mareggiata dei giorni scorsi. A fronte di un evento caratterizzato da onde di oltre quattro metri non si registrano fenomeni di scivolamento, sebbene gli strumenti abbiano registrato una variazione di quasi tre gradi attribuibile però ad una deformazione dello scafo. La Protezione Civile ha confermato i dati sottolineando che la mareggiata ha dimostrato la solidità delle misure “antiscivolamento” adottate sul relitto.