CATANIA – Erano specializzati in furti di macchine. Sgominata dalla Squadra Mobile un’organizzazione i cui componenti sono accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata ai furti, ricettazione ed estorsione. Erano quattro bande indipendenti ma collegate per scambiarsi favori che agivano in diversi quartieri di Catania: Picanello, Cibali, Trappeto-Balatelle e Cappuccini. Nessun collegamento risulta con la criminalità organizzata, nonostante il giro d’affari sia di centinaia di migliaia di euro.
La misura restrittiva riguarda in totale 28 persone (2 al momento sono latitanti). L’operazione denominata “Auto market ” è scattata questa mattina. Grazie ad un’articolata indagine con intercettazioni e riprese video partita da Picanello, la polizia ha scoperto che le gang avevano realizzato delle vere centrali di furti di auto. A capo della banda di Picanello- secondo la polizia – c’era Pippuzzo La Martina. Le macchine venivano smantellate e rivendute dopo essere state ‘riciclate’ o restituite al proprietario tramite il pagamento di un ‘riscatto’, il cosidetto cavallo di ritorno. Le tariffe variavano a seconda delle auto: 500 euro per le utilitarie, da 1000 euro in su per berline o suv. Tra gli indagati anche alcune vittime dei furti accusati di favoreggiamento. Avrebbero negato ogni contestazione alla polizia, nonostante delle prove – secondo gli inquirenti – evidenti e schiaccianti. Per questo il dirigente della Mobile, Antonio Salvago ha lanciato un appello ai cittadini: “Se vogliamo contrastare il fenomeno in maniera radicale e non foraggiare queste associazioni a delinquere è importante non pagare il cavallo di ritorno e rivolgersi alle forze dell’ordine, sempre”.
Le indagini partite da dicembre del 2011 e ultimate a giugno del 2014 hanno permesso di ricostruire la fitta “rete” relazionale basate sulla conoscenza reciproca dei “sodali” che si scambiavano informazione attraverso “un lessico convenzionale”. Insomma esisteva un vero e proprio sistema con ramificazioni anche a Troina, ad Enna, dove era stata messa su in una zona periferica una vera officina del riciclaggio delle auto. Nell’arco dell’articolata inchiesta inoltre la Squadra Mobile ha eseguito un arresto ad Agrigento (staccato da questa ordinanza), in particolare a Campobello di Licata dove aveva sede un’altra centrale operativa dello smantellamento delle auto per la vendita nel mercato nero dei ricambi d’auto.
La Squadra Mobile nel corso degli arresti di questa notte ha sequestrato diverse centraline che servivano a mettere in funzione le auto da rubare. Gli specialisti erano capaci di aprire le auto prese di mira (quelle più gettonate sono le Fiat Panda, le Cinquecento e le Punto) in pochi secondi – così come si vede chiaramente in un video – con un’abilita tale da riuscire a passare inosservati.
In totale sono stati scoperti 3 furti d’auto, 21 episodi di estorsione e 53 casi di ricettazione.




